Musicastrada, Maria Mazzotta in concerto il 29 luglio a Treggiaia

Cultura
Pontedera
Lunedì, 27 Luglio 2020

Terzo appuntamento con il festival "Musicastrada", lo scenario scelto per il concerto di Maria Mazzotta del 29 luglio è la cornice del Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia di Pontedera 

Il Musicastrada Festival cambia volto per garantire la sicurezza e continuare a offrire concerti in naturali scenografie mozzafiato messe a disposizione dai Comuni. Diventa così “Twilight Mode” dove twilight è il crepuscolo, il tempo che sussegue il tramonto o che precede l'alba ”Il tramonto di un'epoca, l'alba di un nuovo mondo”.

Il terzo concerto del Musicastrada Festival è a Treggiaia, frazione di Pontedera, nella stupenda cornice del Santuario della Madonna di Ripaia. Un'intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell'amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato. È “Amoreamaro”, il nuovo album di Maria Mazzotta, una delle personalità musicali tra le più emblematiche del Sud Italia, arrivata ad essere una delle voci più apprezzate della world music europea. Con l’album d’esordio solista “Amoreamaro”, Maria Mazzotta è tra i finalisti delle Targhe Tenco nella sezione “Interpreti”, e da cinque mesi consecutivi nella classifica internazionale di genere Transglobal World Music Chart.


Dieci brani in tutto, di cui due inediti, che attraversano senza timore tutte le emozioni che questo sentimento può suscitare, trovando nel canto, come da tradizione popolare, la catarsi, la consolazione, la forza e la “cura”. Si va dagli stornelli ai brani di tradizione riarrangiati ed arricchiti con nuove sonorità e parole, sino alle pietre miliari che hanno lastricato la strada della grande canzone Italiana come “Lu pisci Spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” portata al successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta” della grande cantautrice siciliana Rosa Balistreri.
Ma il cuore del disco alberga nei due inediti in lingua salentina: “Nu me lassare”, una dolorosa ballata d'amore, un'invocazione a chi non c'è più, e la title track “Amoreamaro”, una pizzica, tradizionalmente ritmo risanatore per le “tarantolate”, che idealmente si prefigge di guarire un mondo malato.
A guidare musicalmente il tutto ci sono la fisarmonica ed il pianoforte del malgascio Bruno Galeone, al quale talvolta si uniscono i tamburi etnici e le percussioni dell’iraniano Bijan Chemirani (in “Tore Tore Tore”) e il didgeridoo di Andrea Presa (in “Amoreamaro”).

(foto di Giulio Rugge)
 

redazione.cascinanotizie