Nel derby l’Arena torni a fare paura

Sport
PISA e Provincia
Mercoledì, 4 Marzo 2020

Stavolta ha poco senso fare borsini, sono troppi gli episodi a sfavore nei confronti del Pisa ed il derby incombe. Se a deciderlo non fossero le due squadre, oltre che un peccato, sarebbe anche piuttosto pericoloso

Tante volte, nella maggior parte dei post partita, ognuno di noi, che lo faccia per mestiere, per semplice diletto, o da semplice tifoso, va alla ricerca dell’analisi della partita, si va a spaccare il capello in quattro alla ricerca dell’esaltazione o della reprimenda per uno o più giocatori. Tante volte, si diceva. Perché poi ci sono le partite come Crotone-Pisa, segnate indelebilmente da un episodio, da una svista di chi dovrebbe garantire la giusta correttezza della partita ed invece si erge ad infelice protagonista incanalando il destino del risultato.

È lo strano caso del signor Prontera di Bologna, con il quale il Pisa non ha mai vinto, che nel recupero vede quello che lo stadio intero non ha visto, lascia il Pisa in 10 che perde ancora una volta nel recupero. Troppe volte in questa stagione è capitato, è un esercizio inutile fare l’elenco cronologico dei torti subiti, vogliamo solo ricordare, così, per dato statistico, i due goal in fuorigioco dell’Entella, quello del Chievo,  il mancato rigore, e conseguente esplusione di Brosco, per un fallo clamoroso subito da Fabbro ad Ascoli,  sono questi  i primi che vengono in mente. A favore, per onestá intellettuale va citato, un goal annullato alla Juve Stabia, ormai 25 giornate or sono.

Piaccia o non piaccia la salvezza passa anche da questi episodi e il Pisa ne ha subiti fin troppi per glissare sull’argomento, tanto più che alle porte bussa il derby con il Livorno, crocevia salvezza, oltre che sfida importantissima per l’orgoglio cittadino. Difficile sapere se la società alzerà la voce nelle sedi opportune, a questo punto riteniamo anche necessario che venga fatto, soprattutto perché la delicatezza del derby con il Livorno impone un arbitro all’altezza della situazione evidentemente anche difficile da trovare visto che il Presidente dell’AIA Marcello Nicchi, già mediocre quando girovagava, fischietto in bocca, per i campi di calcio di blasone ben superiore alle sua capacità, con la complicità dei vari designiatori, ha affossato un settore da sempre al centro delle polemiche, ma che aveva le sue eccellenze.

La “fortuna” di trovare un arbitro all’altezza va poi anche aiutata e allora sabato occorre una Arena bella, colorata, vociante, ma sappia mettere paura a tutti coloro che in campo indossano una maglia diversa da quella nerazzurra. Bisogna tornare a pensare che la partita inizia in Via Piave al passaggio degli autobus delle squadre, prosegue nel percorso del sottopassaggio e al calcio d’inizio devono tremare gambe e polsi agli avversari. Il Livorno arriverà a Pisa per fare la guerra, il suo campionato è ormai compromesso, e se la guerra vogliono, la guerra devono trovare, troppe volte abbiamo affrontato partite come questa “come se fossero solo partite da tre punti”. No, sabato non si tratta di soli tre punti, si tratta di molto di più. È il momento di ricordarsi da dove siamo venuti, di quanta polvere abbiamo mangiato e quanta fatica è stata fatta per trovare una società seria e stabile e un gruppo di giocatori che ci ha riempito di orgoglio. È il momento di difendere le conquiste ottenute perché può anche succedere che da dive siamo venuti ci si possa anche tornare e non solo per i demeriti sul campo.

massimo.corsini