Nessuna trasparenza. "Caso Ceccardi", comunicato congiunto delle minoranze
I gruppi consiliari di minoranza tornano sulla lunga giornata politica vissuta ieri a Cascina, con la mozione circa l'istituzione di una Commissione d'indagine sul "Caso Ceccardi" bocciata dalla componente leghista in consiglio comunale e la conseguente uscita dall'aula proprio delle minoranze.
Questo di seguito il comunicato congiunto delle minoranze cascinesi, più sotto i dossier completi sugli scandali che hanno colpito l'amministrazione guidata dalla sindaca Susanna Ceccardi.
Nascondersi dietro ad un dito
A Cascina gli amministratori di destra chiedono trasparenza e legalità agli avversari, ma in meno di due anni di mandato hanno già costruito una tradizione di indulgenza verso se stessi. Stavolta l’indulgenza si concreta con la scelta di non rendere pubblica la discussione sul presunto abuso edilizio della sindaca Susanna Ceccardi e sulla probabile gestione anomala della lettera anonima arrivata in Comune lo scorso febbraio. Con la loro condotta, sindaca e maggioranza sembrano volersi nascondere dietro al dito del regolamento, ma forse sarebbe più corretto dire che, in mezzo alla tempesta, con un eufemismo cercano riparo sotto a una tettoia.
Oggi pomeriggio, la mozione congiunta presentata dai gruppi di minoranza, con la quale veniva richiesta la Commissione di Indagine sulla vicenda, è stata bocciata dalla Lega ed ha visto l'astensione sia di Forza Italia che di Fratelli di Italia.
E pensare che lo scorso 26 luglio 2016 l'intera maggioranza presentò una mozione, votata all'unanimità, con cui si richiedeva la creazione della Commissione di Garanzie e Controllo. A distanza di poco meno di due anni, i bisogni impellenti di controllo sono venuti meno.
Già lunedì scorso, 16 aprile, la seduta del consiglio comunale sulla dichiarazione mendace della presidente del consiglio comunale si è svolta a porte chiuse a causa di una rigida interpretazione del regolamento, nonostante si trattasse di una vicenda pubblica che ha portato la presidente Elena Meini ad ammettere di aver dichiarato il falso. Un falso che la stessa sindaca Susanna Ceccardi aveva avvalorato a inizio marzo. Un falso su cui la maggioranza se l’è cavata con un “scusate, scusate, scusate”.
Non ci sarebbe bisogno di evidenziare che un amministratore pubblico deve avere tra i suoi primi obiettivi quello di essere al di sopra di ogni sospetto e garantire sempre il massimo della trasparenza e della legalità. La sindaca di Cascina ritiene, invece, opportuno chiudere alla discussione pubblica. I suoi consiglieri si appellano alla lettura di parte di un articolo del regolamento del consiglio comunale, ma la questione vera non è il rispetto di quell'articolo. La questione vera è: Susanna Ceccardi è in grado di sostenere un dibattito consiliare pubblico sul presunto abuso edilizio? Quali aspetti della vicenda non dovrebbero essere noti ai cittadini cascinesi?
I Gruppi Consiliari di minoranza
Movimento 5 Stelle
Partito Democratico
Progetto Cascina - PSI - PSE
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DOSSIER "CASO CECCARDI"
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