Nidi Gratis, Giani: "Toscana dalla parte delle donne, dei bambini e delle famiglie"
Nardini: "Sono orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto"
Si è chiuso il secondo bando Nidi Gratis a sostegno delle famiglie. Le domande pervenute sono 1819. Lo sconto totale che verrà operato a beneficio delle famiglie in base ai contributi regionali ammonta ad oltre 2 milioni 800 mila euro, esattamente a 2.862.847,76.
La Regione Toscana sostiene l’accoglienza delle bambine e dei bambini nei nidi d’infanzia e negli altri servizi per la prima infanzia nell’ambito del progetto Giovanisì, il piano regionale per l’autonomia delle giovani generazioni.
“Si tratta di numeri importanti. Gli uffici regionali, adesso, provvederanno ad appurare se tutti coloro che hanno presentato domanda hanno effettivamente diritto all’agevolazione”, afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “La Regione, con questo bando, intende garantire un contributo a favore delle famiglie per la gratuità dei servizi educativi per la prima infanzia dei bambini e delle bambine, dai nidi d’infanzia agli spazi gioco e ai servizi educativi nei contesti domiciliari”.
“Si tratta di una misura altamente positiva che va in controtendenza rispetto alle scelte annunciate dal Governo nazionale”, aggiunge il presidente. “Il governo Meloni intende restringere i servizi gratuiti. In Toscana, invece, noi li rafforziamo e cerchiamo di allargare la platea degli aventi diritto perché riconosciamo il valore educativo e sociale del nido e del sistema a supporto delle famiglie e della prima infanzia. Il gran numero di domande pervenute dimostra la bontà della misura messa in campo dalla Toscana. Le famiglie e in particolare le donne che mettono al mondo figli devono poter contare tutte, naturalmente in modo vincolato agli Isee e ai redditi percepiti, su misure e contribuzioni tese a permettere alle famiglie stesse di affrontare con serenità il delicato momento dell'inserimento delle figlie e dei figli al nido, struttura educativa essenziale per la crescita del bambino o della bambina ed imprescindibile per garantire alle famiglie quell'autonomia che sola può permettere a tutti i suoi membri e in particolare alle donne, la possibilità di non essere svantaggiate nel percorso lavorativo o professionale e nella vita sociale, cosa che purtroppo sarebbe quasi certa in mancanza di politiche come la nostra".
Il numero di domande che sono arrivate anche con questo secondo bando e che adesso devono essere valutate, secondo l’assessora regionale all’Istruzione e alle Azioni positive, Alessandra Nardini, conferma la bontà della misura Nidi Gratis.
“Sono orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto: un investimento significativo per far sì che il nido sia veramente un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani. Il compito delle istituzioni, infatti, è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e istruzione siano un diritto di tutte e tutti perché rappresentano una leva di emancipazione sociale”, dichiara l’assessora Nardini. “Per questo reputo la misura sui nidi annunciata da Giorgia Meloni ingiusta e insufficiente, visto che la gratuità è prevista solo a partire dalla seconda figlia o figlio. Noi in Toscana abbiamo reso i nidi gratis per tutte le bambine ed i bambini provenienti da famiglie con Isee fino a 35 mila euro. Quest'anno in oltre 12 mila stanno frequentando i nidi gratuitamente e altre/i se ne aggiungeranno adesso con questo secondo bando. Abbiamo fatto questa scelta, quindi, prima di tutto riconoscendo la valenza educativa del nido, la presidente Meloni invece lo trasforma in un premio per il contributo delle donne alla Patria, quindi per meritarlo una donna deve mettere al mondo almeno due figlie o figli”.
L’assessora continua: “La misura per la gratuità dei nidi è una misura per le bambine ed i bambini, prima ancora che per i genitori. Dovrebbe essere concepita principalmente per garantire il diritto all'educazione a tutte le bambine ed a tutti i bambini, non solo a chi nasce in una famiglia che può permetterselo, affinché nessun destino sia già scritto in base alle condizioni socio-economiche della famiglia di provenienza. Investire sui nidi significa prevenire abbandono e dispersione scolastica, favorire il successo formativo. In secondo luogo c'è poi l'aspetto della conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro dei genitori, non solo delle donne, anche se in una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all'interno della coppia, il nido rappresenta quindi anche uno strumento a sostegno principalmente dell'occupazione femminile. Vogliamo infatti che le donne non siano costrette a scegliere tra diventare madri, se lo desiderano, e tornare a lavoro, né debbano rinunciare alla propria carriera lavorativa magari dovendo necessariamente ricorrere ad un part-time”.