No alla base nel Parco, No all'Escalation bellica in Medio Oriente. Migliaia in corteo
Sabato 21 ottobre grande manifestazione a San Piero a Grado delle forze pacifiste, ambientaliste ed ecologiste di tutta Italia
Riporta una nota diffusa ad inizio corteo dal Movimento No base Pisa.
Migliaia di persone sono partite dalla Basilica di San Piero a Grado con la determinazione di fermare l'escalation bellica e impedire la costruzione di una nuova inutile e dannosa base sul territorio Pisano.
Ad aprire gli interventi rappresentanti delle comunità palestinesi e curde i cui popoli oggi subiscono drammaticamente gli effetti mortali dell'escalation dei conflitti a livello globale.
Il corteo è aperto dal Movimento No Base, allargato dagli attivisti di Pontedera e Coltano, con una rappresentanza delle realtà che a livello nazionale stanno attivando il processo per Fermare l'Escalation.
Tre le anime del corteo: nello spezzone ambientalista, aperto dalla rete ecologista della toscana, sono rappresentate le lotte a difesa del territorio dallo sfruttamento e dalla devastazione portata dalle politiche delle grandi opere. Dai No Tav a Legambiente passando per la Rete per L'Italia Fuori dal Fossile, i Fridays For Future: la necessità di preservare il Parco Regionale di San Rossore si unisce alla necessità di un radicale cambio delle politiche energetiche del paese.
Nello spezzone aperto dal coordinamento nazionale antimilitarista, oltre ad un variegato mondo delle associazioni pacifiste a partire da Un Ponte Per, sono presenti i movimenti provenienti da territori fortemente militarizzati come Aforas dalla Sardegna o il neo nato movimento No Base No Nato di Firenze e le realtà che a La Spezia si oppongono al progetto di "Basi Blu", uniti nel dichiarare con forza l'indisponibilità dei propri territori ad essere base logistica per esportare armi e morte all'estero e chiedono con forza la demilitarizzazione del territorio a partire dalla immediata chiusura di Camp Darby.
Il terzo blocco è animato dalle realtà sociali, come i movimenti di lotta per la casa, e le realtà lavorative da GKN a Mondo Convergenza, che insieme a Non una di Meno reclamano che le risorse destinate alla nuova base Militare siano investite per soddisfare il diritto alla casa, alla salute e ad un lavoro dignitoso e più generale per una conversione dall'economia di guerra in economia di Pace.
Nutrita anche la componente studentesca che da scuole e università scende in piazza pronta a ribellarsi contro la militarizzazione della cultura e il tentativo di disciplinamento e normalizzazione delle nuove generazioni ad accettare la guerra come fatto ineludibile.
Chiudono il corteo le forze politiche sostengono le istanze movimento No Base e di tutti coloro che si muovono contro la guerra: dal Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Sinistra Italiana fino alle liste di cittadinanza locali come Una città in Comune.
I manifestanti percorreranno via Livornese, lungo quello che oggi, pur essendo un Parco naturale è circondato da reti di filo spinato, fino ad arrivare alla Comando delle Forze Speciali dell'Esercito e alla Base di Camp Darby, storico simbolo dell'occupazione militare in Italia, per poi ritornare a San Piero a Grado a portare un messaggio di Pace nell'area adiacente all'ex Cisam, oggi destinazione dell'ennesima infrastruttura militare e che invece dovrebbe essere rinaturalizzato e restituito alla cittadinanza.