No alla riapertura della Grillaia. Martedì manifestazione in Regione
Con una nota Legambiente Valdera sostiene la protesta promossa a Firenze
Legambiente chiede alla Regione Toscana di non far riaprire la discarica della Grillaia e sostiene la manifestazione di martedì 6 luglio alle ore 14:30 in via Cavour a Firenze di fronte alla Regione Toscana. Questi i motivi della protesta:
1) Il progetto per portare sulla sommità 270.000 MC di amianto è pura follia.
La discarica è chiusa da 23 anni e vi è stato portato il triplo dei rifiuti per la quale era stata progettata; si tratta di rifiuti molto tossici, che continuano ad avere la loro pericolosità anche dopo molti anni. Questo è dimostrato dagli ultimi campionamenti fatti da Arpat, che rilevano sostanze tossiche nelle acque sotterranee captate dai piezometri (cloruro di vinile e benzene , nonché percolato con alta carica contaminante che dimostra (lo dice ARPAT) che i processi degradativi della materia conferita sono ancora molto elevati....troppo per una discarica chiusa da 23 anni!... e ciò è segno che le diverse tipologie di rifiuti che ci sono piovute dentro durante la sua vita (fanghi conciari, RSU, pulper di cartiera..) sono ancora da assestare.
2) In una discarica, con queste problematiche di chiusura del ciclo-vita, abbiamo, assistito anche come Legambiente, a dibattiti sul piccolo fatidico avvallamento centrale e alle varie proposte per ripianarlo, con materiali a basso peso specifico per non appesantire il corpo della discarica: ovvero come guardare il dito per non vedere la luna!
A noi dicevano che la terra, semplice terra, era pesante; oggi invece vanno bene 270.000mc. di cemento amianto, materiale molto pesante e pericoloso che, probabilmente, verrà posto lateralmente senza risolvere neanche il riempimento dell'avvallamento centrale. Pensiamo insomma che sulla discarica della Grillaia si sia già infierito abbastanza, per continuare a suggerire proposte di gestione che contrastano con l'interesse pubblico e favoriscono solo il gestore privato.
La Regione Toscana deve bloccare questo progetto che danneggia l'immagine delle nostre bellissime zone dove, con tanta fatica, molti giovani hanno creduto in un altro tipo di sviluppo, rivolto al turismo ed ai prodotti locali.
Chi, per risolvere questo problema ha deciso di tacere e pretende che tutti tacciano sbaglia di grosso. Dare il via a questo conferimento di amianto porterà come in passato a tensioni sociali, discredito del nostro territorio e problemi di salute pubblica.
Si dovrebbe piuttosto cercare di accedere ai finanziamenti europei per bonificare siti inquinati e togliere, una volta per tutte, ai privati la gestione di questo sito con criticità ambientale, che rappresenta un pericolo attuale per tutta la Valdera.