No alle classi pollaio, il PD di Pisa: "Basta rinvii"

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 7 Maggio 2021

Tagliate troppe cattedre. I dem chiedono una "deroga ai parametri che presiedono alla composizione degli organici"

Più di 50 cattedre tagliate nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, con effetti drammatici per i troppi studenti inseriti nella "classi pollaio". Dal Partito Democratico un appello alla massima attenzione in questo periodo di emergenza sanitaria. "Non possiamo sopportare un ulteriore anno di sacrifici sulle spalle della scuola e intendiamo mobilitarci a favore degli studenti, dei docenti e delle famiglie".

Scrive il Partito Democratico di Pisa

In questi giorni i Provveditorati agli Studi stanno procedendo all’organizzazione dell’assetto per il prossimo anno scolastico. E le notizie che ci arrivano su questo fronte non sono assolutamente confortanti.

Come è ormai noto a tutti, il mondo della scuola è ancora immerso in una situazione di emergenza causata dal Covid-19 da cui fatica ad uscire nonostante gli sforzi dell'intera comunità scolastica, un'emergenza che si è purtroppo abbattuta su una situazione già gravata da difficoltà annose e strutturali, tra le quali indubbiamente spicca la questione del dimensionamento delle classi a partire dal DPR 81/2009 (meglio conosciuto come Decreto Gelmini), nota al grande pubblico come problema delle “classi pollaio”, una triste realtà diffusa nelle scuole italiane con classi composte anche da ben trenta alunni.

Contro le “classi pollaio” si sono alzate innumerevoli voci a sottolineare problemi didattici, a pronunciare parole di condanna e promesse di impegno. Eppure, nulla è cambiato: dal Provveditorato, per fermarci alla sola provincia di Pisa, si procede a tagliare più di cinquanta cattedre chiedendo alle scuole dell'istruzione secondaria di primo e secondo grado di rinunciare ad una trentina di classi, con l’effetto automatico di andare a costituire nuovi gruppi classe numerosi e con enormi difficoltà di gestione, che ricadranno sugli studenti e, in primo luogo, sugli studenti con particolare fragilità.  Non è inutile ricordare che saranno penalizzati soprattutto gli istituti che, per le loro peculiarità, ospitano un numero maggiore di questi studenti a cui si aggiungono quelli certificati in base alla legge n.104 del 1992.

Mentre le singole istituzioni scolastiche, come ogni anno, sono impegnate a cercare di limitare i danni, obbligate a scegliere da che parte tirare una coperta sempre troppo corta per rispondere ai bisogni educativi degli alunni, il Partito Democratico sottolinea con forza la necessità di un intervento urgentissimo che ponga finalmente fine a questa situazione.

Sono molti i bisogni della scuola e quasi tutti con necessità di risposte meditate e di ampio respiro, ma sul dimensionamento delle classi non possono esserci dubbi, tentennamenti, o ulteriori rinvii: la qualità e l'efficacia dell'insegnamento sono troppo importanti per soggiacere a criteri di miope risparmio che penalizzano il futuro delle giovani generazioni, del nostro paese e della nostra democrazia. Per questo non possiamo sopportare un ulteriore anno di sacrifici sulle spalle della scuola e  intendiamo mobilitarci a favore degli studenti, dei docenti e delle famiglie.

Chiediamo, almeno per quest'anno una deroga ai parametri che presiedono alla composizione degli organici. Tale deroga potrebbe tra l’altro diventare una costruttiva sperimentazione per la progettazione di una strutturale ridefinizione al ribasso del DPR 81/2009 (annunciata in sede di protocollo sottoscritto il 6 agosto 2020 tra MI e sindacati) in sede di PNRR.

redazione.cascinanotizie