No Pisa, così proprio non va

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PISA e Provincia
Sabato, 10 Settembre 2022

Nerazzurri sempre più nel baratro, occorre agire prima che sia troppo tardi

Il Pisa non esce dalla sua crisi di inizio stagione, anzi, se vogliamo peggiora anche la situazione incassando la terza sconfitta su quattro gare di campionato, la seconda interna su tre gare, pensare che lo scorso anno due sconfitte interne arrivarono in tutta la stagione, playoff compresi. La scorsa settimana ci chiedemmo se Maran è l’allenatore giusto per portare questo Pisa fuori dal cul-de-sac nel quale si è infilato, oggi ripetiamo con ancora più forza questa domanda, consapevoli che certo in sette giorni non sono stati fatti passi in avanti, anzi forse ne sono stati fatti alcuni indietro. Con un squadra messa in campo senza un attaccante di ruolo, con Marin ancora una volta sacrificato a fare il terzino e con una linea difensiva da incubo, uccellata di nuovo da un lancio lungo. Il giudizio sui singoli deve essere gioco forza sospeso in attesa di vedere uno straccio di gioco che in queste quattro partite proprio non si è visto. E con il gioco non si è visto ne il carattere ne lo spirito di squadra ed è questo l’aspetto certamente più preoccupante.

Giudizio sospeso sui giocatori, soprattutto quelli alla prima esperienza nel campionato italiano, ma certo i vari Barba, Tramoni, Ionita, gente che fino all’anno scorso quando venivano all’Arena da avversari ci si stropicciava gli occhi, invidiando le squadre nelle quali giocavano, oggi sembrano giocatori che con la serie B non c’entrano niente, e tutto questo è oggettivamente irrealistico. Pare evidente quindi che il loro rendimento è drogato da una situazione d’insieme che non aiuta i singoli a dare il meglio. Stesso discorso vale per i due direttori dei quali in molti oggi chiedono la testa, ma non ci dimentichiamo che sono gli stessi che hanno portato il Pisa ad una traversa dalla serie A, scovando i Beruatto, i Nagy, i Lucca (decisivo nella prima parte della stagione), i Puscas e così via. Da queste situazioni se ne esce con un filo di equilibrio da parte di tutti.

Il campionato è ancora lungo, ci mancherebbe, ma è bene entrare nell’ottica di mantenere il prima possibile la categoria, perché i tristi esempi del Perugia 2019/20 e del Vicenza dello scorso anno sono sotto gli occhi di tutti e sono li a dimostrarci come sia molto facile scivolare verso l’abisso e molto difficile uscirne. Tutti facciano le riflessioni dovute, poi si decida il prima possibile cosa fare, cambiare strada in corsa non deve essere né un dramma, ne una sconfitta per chi ha scelto di cambiare corso ad inizio stagione. Non c’è tempo per i moti di orgoglio, c’è solo da salvare il Pisa e una stagione intera.

massimo.corsini