Capodanno Pisano, niente fuochi d'artificio, sarà un 25 marzo "della quiete"

Cultura
PISA e Provincia
Mercoledì, 27 Febbraio 2019

L'amministrazione comunale mantiene la linea scelta per la Luminara, niente festa, solo cerimonie ispirate alla tradizione. Secondo le indiscrezioni quindi, niente fuochi d'artificio per un programma che a 27 giorni dall'evento è ancora da presentare

Pisa città della quiete. Questo è quello che aveva annunciato la Lega al momento della “presa” della città dopo le elezioni e questa sembra essere la linea che l’amministrazione comunale intende seguire anche per le manifestazioni storiche. Dopo la Luminara di San Ranieri che l’assessore Bedini ha annunciato in pompa magna, di voler far tornare alla vecchia tradizione, quella con la parte religiosa a farla da padrone e con l’accantonamento di tutte le “modernità pagane” del XXI secolo, anche il capodanno Pisano del 25 marzo prossimo sembra seguire questa linea. Niente fuochi di artificio niente festa sui lungarni solo una cerimonia religiosa con il tanto atteso raggio di sole che, meteo permettendo, alle 12 andrà a colpire una mensola della colonna del Duomo sancendo l’ingresso della città di Pisa nel 2020.

Una decisione questa che desta qualche perplessità dal punto di vista turistico ma anche dal punto di vista della fruizione della manifestazione degli stessi pisani. In un giorno feriale saranno ben pochi quelli che potranno godersi lo spettacolo, ancora meno i giovani che sono a scuola e che invece sarebbe importante avvicinare alle tradizioni pisane e nel loro nome introdurli alla storia della città, senza considerare poi la capienza, limitata, della cattedrale che ospiterà per lo più autorità e figuranti.

Ma anche il turismo ne soffrirà e non poco, in primis perché siamo ancora nella fase dell’elaborazione del programma di una manifestazione che si svolgerà fra 27 giorni, meno di un mese per preparare un cartellone, pur scarno che sia. Siamo certamente fuori tempo massimo per gli operatori turistici. Vendere il prodotto Pisa significa programmare con largo anticipo, le manifestazioni, offrire al turista un pacchetto che comprenda sia la parte storico-religiosa, ma anche la parte folcloristica, lidica, divertente, si tratta sempre di un capodanno e da che mondo è mondo che sia cinese, sia ordinario al 31 dicembre, sia pisano, capodanno deve essere sinonimo di festa, allegria e brindisi benaugurante per il futuro.

Tutto questo a Pisa, per il 2020 non ci sarà, magari lo faranno altre città toscane che negli scorsi anni, sulla scia del successo del capodanno pisano, hanno provato a scimmiottarlo e saranno queste città a convogliare il flusso turistico in quei giorni, con buona pace di Pisa che potrà però fregiarsi del titolo di “città della quiete”. Ci vediamo il 25 marzo e speriamo almeno che ci sia il sole

massimo.corsini