Pisa città più virtuosa d'Italia, parola di Carlo Cottarelli
La classifica redatta dall'osservatorio sui conti pubblici diretto da Carlo Cottarelli e che mette in fila le città più virtuose, premia con il primo posto Pisa
Pisa Comune virtuoso. Almeno sotto l’aspetto finanziario Pisa è la città più efficiente d’Italia. A dirlo è l’osservatorio sui conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli e che trova la sua sede all’Università Cattolica di Milano. La città della torre pendente ha un indicatore di efficienza pari a 139,50 punti, e stacca con un margine di tutto rilievo la seconda in classifica che è Parma (85,31 punti), mentre al terzo posto troviamo Padova (71,92).
La classifica tiene conto di 52 Comuni, nonché capoluogo di provincia, con più 80 mila abitanti nelle regioni a statuto ordinario e si riferisce ai dati dell'anno 2016, ovvero quello in cui Pisa era amministrata da una giunta di centrosinistra guidata da Marco Filippeschi. «Per stilare la classifica, dicono dall’osservatorio in una intervista rilascia a La Repubblica, abbiamo rielaborato i dati raccolti dalla Sose Spa, una società creata dal Mef e dalla Banca d'Italia per organizzare e trasformare in conoscenze utili le informazioni sulla finanza locale». «Il nostro contributo, proseguono, è stato quello di ricavare l'indicatore complessivo di efficienza, con cui abbiamo stilato la classifica», spiega Alessandro Banfi, curatore dello studio per conto dell'Osservatorio.
Di seguito quelli che sono i parametri ed i calcoli utilizzati per stilare la classifica: Sono stati sistematizzati e messi a confronto due parametri, l'indicatore di spesa e quello di offerta di servizi. "L'indicatore di efficienza che abbiamo ricavato deriva dalla sottrazione di quello di spesa da quello di offerta, dalla differenza fra i due insomma. Se è positivo, indica naturalmente una migliore efficienza". Per calcolare il livello generale della spesa per servizi è stata redatta, basandosi sempre sulle metodologie della Sose, una tabella con sei voci, pari alle attività di ogni Comune: la più rilevate (25,9% del budget) è lo smaltimento dei rifiuti, seguito dal funzionamento degli uffici amministrativi (20,75%), dall'istruzione pubblica (che vale il 17,90% in media delle finanze comunali), dalle attività sociali (14,26%), quelle inerenti viabilità e territorio (14,05%) e quelle di polizia locale (7,16%). Sul fronte dell'offerta di servizi, invece, è stata effettuata un'analisi quantitativa capillare, con parametri quali la raccolta differenziata in percentuale sul totale dei rifiuti urbani trattati, il numero dei bambini nelle scuole compresi eventualmente quelli bisognosi di assistenza speciale nonché il numero dei complessi scolastici disponibili, fino a micro-output come le sanzioni elevate dalla polizia municipale, i fermi e sequestri amministrativi, la rimozione dei veicoli. Per conseguire tutti questi dati, la Sose ha distribuito capillari schede da compilare in ognuno degli oltre 8000 Comuni italiani, un lavoro che ha richiesto molti anni. "Noi abbiamo integrato quest'analisi - spiega Banfi - tenendo conto sia dei livelli di spesa che delle quantità di servizi offerti. E' naturale che se un Comune spende molto per essere considerato efficiente deve offrire servizi adeguati".
In definitiva Pisa si trova al primo posto perché con una spesa non molto superiore allo standard riesce a offrire servizi in quantità più ampia rispetto alla media tenendo conto delle dimensioni della città. Tradotto in parole povere: a parità di costi i servizi sono maggiori e più efficienti.