12 partite per 12 mesi, ecco come è nata la Serie B

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PISA e Provincia
Martedì, 11 Giugno 2019

Passata la festa ripercorriamo la cavalcata del Pisa. Dodici partite per dodici mesi. Da luglio 2018 a giugno 2018 ecco i momenti che hanno segnato la stagione del ritorno in serie B

Una partita per ogni mese di questa stagione. Abbiamo provato a ricostruire i punti salienti della stagionedel Pisa, una cavalcata partita in sordina ma che poi si è rivelata un bolero che con il suo crescendo ha stroncato qualsiasi avversario si parasse sulla strada dei nerazzurri.

LUGLIO Si comincia la stagione con Pisa-Triestina. Coppa Italia, è il primo turno ed in una Arena Garibaldi bollente per la calura estiva Luca D’Angelo si presenta senza paura: dentro tanti ragazzini, ma la mente focalizzata sul 352 che adotta a costo di spostare in ruoli inediti molti giocatori. Moscardelli invece si presenta segnano un goal, il Pisa vince ai rigori. Buona la prima.

AGOSTO Mentre sul campionato spuntano minacciose nuvole nere e le porte delle aule dei tribunali si spalancano il Pisa, dopo aver eliminato la Cremonese ai calci di rigore si regala una serata di gala al Tardini. Parma-Pisa. Nonostante sia arrivato un portiere come Gori, D’Angelo dà ancora fiducia a Campani, che quella partita l’ha guadagnata con i miracoli di Cremona, debutta Brignani appena arrivato da Bologna e il Pisa conferma quanto di buono fatto nelle due precedenti partite. Al 28’ è una sciabolata di Zammarini a portare i nerazzurri in vantaggio, il Parma fa poco per pareggiare, il Pisa nella ripresa sfiora il raddoppio. Il risultato non cambia ed il “giant killing”, come dicono oltre manica è servito.

SETTEMBRE Dal 12 agosto al 17 settembre, oltre un mese senza partite ufficiali. È il regalo di un sistema che proprio non funziona, così un manipolo di squadre che vogliono il ripescaggio in serie B tengono in ostaggio tutti gli altri. Si comincia solo dopo la metà di settembre. Pisa-Cuneo è la prima all’Arena, il bel cammino in coppa Italia ha impressionato un po’ tutti, ma il campionato è un’altra storia. Con i piemontesi il Pisa capisce quanto sia difficile fare risultato in questo girone A altamente competitivo. Serve un colpo di testa di Moscardelli per portare a casa i primi tre punti della stagione.

OTTOBRE Arriva la prima vittoria esterna della stagione, la prima delle 13 che segnano un record nella storia del Pisa. Pistoiese-Pisa. Dopo un primo tempo equilibrato il Pisa piazza l’accelerazione vincente poco prima dell’ora di gioco. Moscardelli segna su rigore e pochi minuti dopo è De Vitis, impiegato ancora come difensore centrale, a completare l’opera. Il Pisa espugna Pistoia per il secondo anno di fila.

NOVEMBRE È il mese in cui la stagione del Pisa tocca il suo punto più basso. Il fondo viene raggiunto in Carrarese-Pisa, un 4-1 che non ammette repliche o discussioni. Gli apuani sbagliano due rigori nel primo tempo, segnano comunque due reti, replicano con altre due marcature nella ripresa e solo nel tempo spazzatura Gucher da fuori area segna il goal della bandiera. “Troppo brutti per essere veri” è quanto viene detto nel dopo partita da Giovanni Corrado e Davide Moscardelli. Non possiamo conoscere le dinamiche dello spogliatoio, ma la sensazione è che dopo quella sconfitta tutti abbiamo deciso di guardarsi in faccia e la squadra ha iniziato a diventare un gruppo. Si cade per rialzarsi ed il Pisa da Carrara riparte, senza proclami ma con tanto lavoro.

DICEMBRE Pontedera-Pisa chiude il cerchio di tre vittorie consecutive. Vincere in casa dei granata che vivono per questa partita non è mai facile. Il Pisa soffre nel primo tempo salvo poi piazzare l’affondo vincente ad inizio ripresa con le reti di Marconi prima, e Di Quinzio poi. Il brutto pomeriggio di Carrara sembra alle spalle, ma la domenica seguente arriva l’unica sconfitta interna della stagione contro la Pro Patria.

GENNAIO Il mercato che non ti aspetti: arrivano Benedetti, Pesenti, MInesso il giovani Gamarra e Kucich. Infine torna Luca Verna. Sono i tasselli che mancavano al puzzle che scriverà la parola Serie B, ma allora non lo sapevamo ancora. L’inizio è difficile, due pareggi una sconfitta, tutti con rimpianti, in particolare Pisa-Piacenza. I nerazzurri contro la capolista giocano il miglior primo tempo della stagione in casa. Si portano avanti di due reti poi accade l’imponderabile: un abbaglio clamoroso del Signor Sozza regala un rigore al Piacenza che poi pareggia sull’unico errore in tutta la stagione di Stefano Gori. Il Pisa resta con in mano un solo punto, amaro, amarissimo.

FEBBRAIO Pisa-Pistoiese. Il Pisa non vince in campionato dal derby di Pontedera, e non sono pochi quelli che mettono in discussione mister D’Angelo, lui da uomo vero si prende la responsabilità della situazione mettendosi in discussione per primo. Contro gli arancioni è la partita della svolta. Inizia male con la rete al 51’ di Luperini, un pisano doc che gela l’Arena. Al 59’ entra in campo Moscardelli, sembra la mossa della disperazione, ma il mister sa come gestire i suoi uomini ed il capitano lo ripaga con una doppietta. Pisa avanti e vittoria ad un passo. Il finale è degno di un film di Hitchcock: ingenuità difensiva e calcio di rigore. La vittoria sembra sfumare di nuovo. Il penalty lo vuol tirare il rigorista designato che è Luperini, invece il neo acquisto Momentè, entrato 10’ prima, gli strappa il pallone di mano, i due litigano, ma Momentè va sul dischetto. Fischio dell’arbitro, tiro, alto. Il Pisa vince e a distanza di qualche mese la sensazione è che quel rigore sbagliato da un Momentè qualsiasi abbia fatto la storia del Pisa. I nerazzurri da quel pericolo scampato, da quella vittoria, acquistano una consapevolezza che non li fermerà più. Il gruppo è definitivamente sbocciato in una fredda sera di febbraio, grazie al pasticcio degli avversari. Roba da farci un film stile Sliding Doors

MARZO Arriva anche il giorno della grande rivincita. Pisa-Carrarese vale tre punti, ma vale soprattutto il riscatto da quel 1-4 dell’andata che brucia ancora tanto. Il Pisa è un’altra squadra, annichilisce la Carrarese che raramente passa la metà campo. Il goal non sembra arrivare mai, fino a 4’ quando Moscardelli apre splendidamente sulla sinistra, il cross è con il contagiri ad impattare il pallone c’è il giocatore che più di ogni altro rappresenta ancora un oggetto misterioso, ma per il quale Mister D’Angelo poche ore prima aveva speso parole di incoraggiamento: Nicolas Izzillo. È il suo primo goal all’Arena ed il boato che ne scaturisce non lo dimenticherà mai. La vendetta è compiuta, il Pisa sale in classifica e si comincia a pensare che alla fine si potrebbe anche agganciare il terzo posto finale.

APRILE Penultima di campionato. Il destino del Pisa è tutto nelle sue mani. Pro Patria-Pisa. Vincere significherebbe chiudere terzi la stagione regolare con buone chance di essere la migliore del terzo gradino del podio e quindi testa di serie fino alla fine dei playoff. C’è poi da riscattare l’unica sconfitta casalinga della stagione. A Busto Arsizio ne esce una delle partite più belle dell’anno con due squadre che giocano a viso aperto senza risparmiarsi. Vantaggio bustocco al 41’ con Bertoni, pareggio 60” dopo di Masucci. Nella ripresa decide un eurogol di Birindelli che la mette sotto l’incrocio dei pali da 30 metri. Basta un punticino contro il Novara per essere certi del terzo posto, arriveranno tutti e  tre.

MAGGIO È il mese dei playoff, è il mese della dodicesima vittoria esterna che infrange il record detenuto dal Pisa di Ventura. Dopo aver fatto fuori la temibile e temuta Carrarese, un altro derby sulla strada dei nerazzurri.
Arezzo-Pisa finisce 2-3 dopo una partita sulle montagne russe. Con il Pisa in vantaggio, poi sotto ed infine di nuovo avanti. Gli amaranto hanno la palla del pari ma dal dischetto Gori ipnotizza Cutolo. Il Pisa in casa ha due risultati su tre a disposizione per andare in finale.

GIUGNO E Triestina sia. Il Pisa si gioca la promozione con i giuliani. Tutto concentrato in 72 ore perché lo stadio di Trieste serve all’Uefa per l’Europeo Under 21. Si gioca il 5 giugno anniversario della vittoria interna contro il Foggia nella finale di 3 anni fa, ma soprattutto Triestina-Pisa si gioca nel 40esimo della vittoria di Pagani. L’attualità è già storia. Il Pisa di fronte ad un muro nerazzurro che annichilisce il tifo biancorosso deve vincere per andare in serie B. Il 2-2 dell’andata non lascia scampo. Masucci porta i nerazzurri in vantaggio, la Triestina pareggia su rigore dopo che per un’ora non ha mai tirato in porta. Marconi si invola verso la porta avversaria viene steso, padroni di casa in 10. Si va ai supplementari che il Pisa inizia come meglio non si può: ancora Marconi 2-1 ed infine Gucher in contropiede mette il punto esclamativo alla parola Serie B. Inizia la festa al Nereo Rocco, in città ed in ogni angolo del mondo dove c’è un cuore nerazzurro che batte.

Dodici mesi così. Da Pisa, dodici mesi che un bel giorno ognuno di noi racconterà ai nipoti tenendoli sulle ginocchia. Dodici mesi che riscattano due anni di dolore vero. A Cittadella, dicembre 2017 il Pisa era nel miglio verde, veniva visto con la compassione che si offre a chi sta per morire, nel 2018 l’umiliazione di vedere festeggiare i rilavi di sempre. Ora è il nostro turno, pizzicatevi pure non è un sogno: il Pisa è davvero in serie B.

massimo.corsini