PD: «Col Bonus Bebè un altro colpo di propaganda»
Alla maggioranza viene rinfacciato di non aver fatto distinzioni di reddito, mentre assegna molto più punteggio in base agli anni di residenza piuttosto che alle famiglie numerose
L'istituzione del bonus bebè (leggi qui) fa discutere ed il Partito Democratico attacca l'amministrzione comunale accusandola di fare mera propaganda. Scrivono i Dem: «con il “Bonus bebè” si chiude il cerchio del mandato leghista. Un percorso segnato da forti gesti ideologici e da scarsi risultati amministrativi. Dai convegni sulla famiglia, alla distribuzione di spray al peperoncino, passando per gli allenamenti di tiro a segno. Il bonus per i nati 2019 assegna 300 euro alle famiglie, una tantum. Una distanza siderale tra la risorsa individuata e le reali necessità delle famiglie. Un costo comunque importante per le casse comunali, con un totale di 60mila euro».
il Partito Democratico accusa la maggioranza di non fare distinzione fra abbienti e bisognosi: «Nei criteri di assegnazione il regolamento non prevede distinzioni in base al reddito. Una famiglia indigente e una famiglia con stipendi da europarlamentare avrà la stessa possibilità di accesso al contributo. Inoltre, come in altri regolamenti, il criterio di assegnazione del contributo premia più il periodo di residenza in Italia e nel Comune di Cascina che situazioni di difficoltà familiare. Un solo esempio: a una famiglia con tre o più figli saranno riconosciuti 3 punti, mentre con una residenza di oltre 18 anni saranno assegnati 10 punti».
«Con criteri di assegnazione più seri i 60mila euro sarebbero potuti andare a famiglie effettivamente bisognose, ma un’amministrazione che non cerca di dare “una mancia” avrebbe potuto anche scegliere di investire sulle strutture scolastiche per la fascia di età 0-6 anni», conclude il PD.