Diritti in Comune sostiene il ricorso al TAR sulla moschea
Il 16 ottobre è fissata la nuova udienza del TAR Toscana sul ricorso che la comunità islamica di Pisa ha depositato contro gli atti della giunta Conti che impediscono di costruire un centro culturale, con annesso luogo di culto, sul terreno di proprietà della comunità stessa in via Chiarurgi. Diritti in Comune dichiara il suo sostegno con un comunicato stampa.
Da quando si è insediata, la giunta a guida leghista ha inventato sempre nuovi pretesti di tipo urbanistico per mascherare il suo "no alla moschea". Questo "no" è incompatibile con il principio costituzionale della libertà di culto: si fonda su pregiudizi islamofobi e su atteggiamenti discriminatori contro i cittadini e le cittadine di religione musulmana.
Dopo aver annunciato una prima variante urbanistica, per cambiare la destinazione d'uso del terreno da luogo di culto a parcheggi, e dopo che gli uffici comunali hanno negato il permesso a costruire alla comunità, la giunta Conti ha pensato di inserire il terreno in via Chiarugi tra quelli da destinare a parcheggi nella variante per lo stadio. Si tratta di un'ennesima forzatura, con cui la giunta vuole dissimulare l'attacco alla moschea dietro presunte necessità urbanistiche. In realtà, nella discussione in Consiglio Comunale sulla variante stadio, abbiamo dimostrato dati alla mano che quel terreno non è affatto necessario agli standard urbanistici richiesti dalla ristrutturazione dell'Arena Garibaldi. Inoltre, in questo modo, la giunta espone tutta la variante stadio al rischio di annullamento, qualora il TAR accogliesse il ricorso della comunità.
Quale che sarà la decisione dei giudici amministrativi, noi continueremo a sostenere il primato della Costituzione, del divieto di discriminazione per motivi religiosi e del diritto alla libertà di culto su ogni altra considerazione di bassa propaganda politica. Tutte le politiche costruite sull'odio, che non riconoscono pari dignità a chi professa una religione diversa da quella maggioritaria, ci rendono meno liberi e più insicuri. Non è questa la società che vogliamo per noi e per le future generazioni.
Diritti in Comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)