Il borsino di Pisa - Spezia

Sport
PISA e Provincia
Sabato, 9 Novembre 2019

Gli dei del calcio questa volta si sono ricordati del caro vecchio Pisa. Ecco cosa ha funzionato, cosa no e cosa é da rivedere

Tutte le emozioni che puó regalare una partita di calcio concentrate in 90’. Il Pisa segna, controlla la gara, cade, rischia il crollo, si rialza e trionfa. Lo Spezia torna in Liguria con le pive nel sacco, forse anche al di lá dei propri demerita, ma certo il Pisa non ha rubato niente e ha dimostrato ancora una volta grande grandissimo cuore. Tre punti che alla fine valgono nove: Tre per la classifica, tre per averli sottratti a una diretta concorrente e tre per la grande fiducia che porta in modo in cui sono arrivati

COSA FUNZIONA Il Pisa del primo tempo non solo tiene testa agli avversari ma, con grande cinismo li punisce alla prima occasione utile. D’Angelo tira fuori dal cilindro un 3412, che somiglia molto a un 343, cercando di mascherare le lacune sulla fascia destra dovute alle assenze di Birindelli, Belli e Meroni. L’impianto di gioco funziona, almeno finché il Pisa riesce a tenere un ritmo sufficientemente alto. Il finale poi è figlio dello spirito di gruppo: solo una squadra unita e coesa ribalta queste partite. Aya e Benedetti, oltre ad aver giocato molto bene nel loro ruolo, si travestono da bomber di razza e incornano gli aquilotti lasciandoli a terra senza penne.

COSA NON FUNZIONA I primi 35’ della ripresa il Pisa li gioca sottoritmo, concede troppo allo Spezia che approfitta della propria fascia sinistra, dove il Pisa soffre la mancanza di un marcatore di ruolo. Nonostante tutto questo serve una deviazione per riportare gli ospiti in carreggiata. Da quel momento in poi c’è un preoccupante calo nervoso, che porta al 1-2 prima e ad un passo dall’1-3 poi. San Gori salva la baracca e il Pisa, come l’araba fenice risorge. Sottotono, passando ai singoli, Marin, dal quale ci si aspetta di piú. Sembra quasi che l’espulsione dopo pochi secondi con la sua nazionale abbia tolto certezze al centrcampista romeno.

DA RIVEDERE Gucher in veste di trequartista è stata un’altra invenzione vincente di D’Angelo, puó essere un’arma tattica interessante. Da rivedere anche l’Arena piena. Complice il maltempo, forse, c’erano troppi vuoti. Anche se ogni tanto inciampa questa squadra merita fiducia e lo ha dimostrato soprattutto a quelli che al minuto 85’ si sono alzati e sono andati via imprecando

Man of the match: Ramzi Aya
Valutazione partita: ●●●○○

massimo.corsini