Bando cultura del Comune di Pisa, critiche da opposizioni e associazioni
Giungono dal mondo dell'associazionismo e dal gruppo consiliare di minoranza Una Città in Comune le critiche al recente bando di finanziamento per progetti culturali emanato dall'assessorato alla cultura del Comune di Pisa. Pubblichiamo il comunicato stmpa del Progetto Rebeldia e di "Una città in Comune"
Il ciclamino scaccia-poveri. Cosa si intende quando si dice cultura ?
Abbiamo sopravvalutato l'attuale assessore alla cultura Magnani: un incontro strumentale e vuoto quello da lui convocato per confrontarsi con operatori e operatrici culturali della città e il variegato mondo dell'associazionismo, che si è trovato di fronte a un elenco da sgranare a mo' di rosario fatto di azioni già decise con la giunta leghista, senza alcuna condivisione e apertura agli stesso attori del processo che avrebbe dovuto coinvolgere.
Sono emerse alcune questioni preoccupanti che si ricollegano fortemente con il senso della rassegna coordinata con l'assessora alla sicurezza Bonanno in zona stazione: strumentalizzare le arti come intento generale, praticando un'azione politica e di promozione culturale che mira a spostare le problematiche che affliggono i quartieri piuttosto che adoperarsi per risolverle.
Niente di diverso dai dispositivi repressivi del daspo urbano o dell'idropulitrice.
Niente di diverso dal piantare ciclamini i ogni dove come 'formula magica' anti-degrado, mentre, di fatto, si sottrae spazio alla possibilità di socializzare e incontrarsi e si sottraggono risorse al sostegno delle fasce più deboli della cittadinanza.
Così finisce che il quartiere della stazione, così ricco e vivace per la potenziale capacità di raccontare culture provenienti da tutto il mondo, viene completamente ignorato nella sua articolazione e diviene mero palcoscenico dell'idea di una città-vetrina che vuole espellere definitivamente il povero, il diverso, l'emarginato.
In risposta a una serie di sollecitazioni nel merito, l'assessore ha soprasseduto sulla possibilità di diffondere una cultura dell'inclusione sociale e della solidarietà - perché di questi aspetti si occupano altri soggetti - così come anche il futuro della così della Stazione Leopolda- luogo deputato ad accogliere le associazioni di cui lui è diretto referente - viene deciso altrove.
Ha ribadito, al contrario la centralità di una cultura identitaria, pisana, la cui valorizzazione verrà premiata in termini di punteggio dal nuovo bando per le attività culturali.
Un bando, quello recentemente pubblicato, che assomma in sé la mancanza totale di garanzia sull'autonomia accordata alle attività finanziate, ratificata anche dall'intento dichiarato di introdurre un meccanismo di "like" attraverso i quali monitorare la “bontà” delle proposte culturali, come se si trattasse di post su un qualsiasi social network.
Un bando che dovrebbe essere riformulato a partire da una conoscenza più profonda delle associazioni e di tutti i soggetti di promozione sociale e culturale che di anno in anno, pur portando avanti con caparbietà le proprie attività, riescono con sempre più difficoltà ad offrire opportunità concrete di emancipazione e di sviluppo del territorio.
Sarà necessario tenere le antenne dritte, perché tutto ciò che riguarda la cultura non sia assimilato al “grande evento” o alla “grande rassegna” attira-turisti, ma che rispecchi le pluralità culturali che in questa città hanno sempre convissuto, che sia indipendente, libera e accessibile a tutti e tutte e che non sia solo a servizio di propaganda di questa amministrazione.
Progetto Rebeldia
La cultura a Pisa? Basta che sia rossocrociata
È uscito pochi giorni fa il bando del Comune di Pisa sui contributi culturali. Se il precedente Assessore Buscemi aveva messo a bando
l'intera somma disponibile nel bilancio comunale per i contributi alla cultura, quest'anno l'Assessore Mignemi mette una quota equivalente ai tre quarti, 92.000 euro.
La scelta è comunque quella di non riconoscere con contributi diretti le realtà culturali presenti sul territorio che operano da anni, ma di far passare la gran parte dei finanziamenti tramite un bando dai criteri molto discutibili. La qualità delle proposte culturali diventa un
criterio insignificante, vale appena 5 punti insieme alla quantità delle iniziative previste. Nessun riconoscimento viene concesso alle attività pregresse né alle professionalità messe in campo: anzi, altri 5 punti vengono assegnati a chi prevede più lavoro svolto da volontari, in maniera quindi gratuita.
In compenso ben 25 punti sono assegnati a chi preveda la «valorizzazione della Città di Pisa, delle sue tradizioni, della sua storia, dei suoi personaggi, e dei suoi spazi pubblici». Ovviamente per accaparrarsi questi punti ogni associazione tenderà a mettere una casacca
rossocrociata alle proprie iniziative, anche senza alcuna attinenza tematica (tanto la qualità non conta).Ci sarà quindi una rincorsa a presentare proposte patinate da una presunta “pisanità” (o “pisaggine” come diceva Marianello Marianelli), con conseguente svilimento degli stessi contenuti della tradizione cittadina. Una tradizione infatti che a ben vedere risulta molto più coerente con le parole dello Statuto comunale di Pisa, che prevede la valorizzazione dello «scambio e l’integrazione culturale tra i popoli, […] il rispetto e la tutela delle diversità etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche, anche attraverso la promozione dei valori della cultura della tolleranza le diverse culture che convivono nella città», rispetto a un’immagine “proprietaria” e di chiusura che il bando lascia intendere: le “sue” tradizioni, la “sua” storia, ecc.
Ci chiediamo: davvero è questa la cultura che vogliamo per la città di Pisa? È questo un approccio alla cultura adeguato ai nostri tempi? E ancora: come pensa l’Assessore di salvaguardare le esperienze storiche di produzione culturale presenti in città? Si tratta di professionisti della cultura che fanno ormai parte della tradizione cittadina e che hanno dimostrato negli anni un'alta qualità di proposte: è questa invece una “pisanità” che deve andare al macero?
Una Città in Comune