Ora parla Migliorini: «gli insulti di Rollo e la colpa di aver firmato provvedimenti urgenti»

Cronaca
Cascina
Mercoledì, 4 Dicembre 2019

Parole di fuoco del comandante della Polizia Municipale che ricostruisce la vicenda dello scontro con l'attuale sindaco reggente

È ormai “guerra” aperta fra l’amministrazione comunale di cascina ed il comandante della polizia Municipale, quel Paolo Migliorini fortemente voluto da Susanna Ceccardi tanto da rivendicare come uno dei primi grandi successi da Sindaca di Averlo strappato all’allora “rossa” Pisa.

La luna di miele si è poi rapidamente esaurita e adesso siamo, per così dire, al lancio degli stracci. Da due giorni il quotidiano “Il Tirreno” si occupa della vicenda e così Paolo Migliorini decide di replicare con una lunga lettera.

«Il giorno 22 luglio 2019, uscendo dal Comando, scivolavo malamente su un gradino di marmo viscido, forse perché appena lavato. Rialzatomi timbravo il cartellino, raccoglievo alcuni effetti personali ed uscivo, come sempre, inquadrato dalla telecamera di servizio, afferma il comandante ripercorrendo la vicenda fin dal suo principio, ovvero dal giorno del suo infortunio sul lavoro. Al pronto Soccorso risultava trauma distorsivo contusivo ginocchio sinistro…tumefatto,.non dolore al carico, prescrivendo “bendaggio allo zinco….ginocchiera elastica armata per 10 giorni….carico libero».

«Terminati i 10 giorni, prosegue Migliorini, mi sono recato presso gli ambulatori INAIL, ove sono rimasto in cura dei loro sanitari fino al 26 settembre 2019. Gli stessi mi hanno visitato, sottoposto ad esami strumentali (RMN ed ecografia), diagnosticato “rottura parziale del legamento collaterale interno nel tratto prossimale”, “borsite pre rotulea” e “modesto versamento nel recesso rotuleo”. I medici Inail hanno da subito ordinato di dismettere la ginocchiera armata e praticare esercizi per rinforzare la muscolatura del quadricipite femorale (accosciate, bicicletta e nuoto). Per tutto il periodo di infortunio, e anche dopo, tuttavia, non ho mai smesso di indossare la ginocchiera elastica, per contenere meglio il ginocchio ed alleviare il dolore».

Qui si conclude il racconto sotto l’aspetto medico-sanitario. «Nei giorni successivi, spiega Migliorini, non potendo assolutamente trascurare l’attività d’ufficio, nonostante l’infortunio, che non mi impediva altresì di camminare agevolmente, mi sono recato periodicamente al Comando per firmare gli atti urgenti e organizzare le attività dei colleghi. Tra gli atti urgenti, diverse attività ritenute “strategiche” per l’amministrazione, quali la predisposizione della gara per l’acquisto delle telecamere, la predisposizione del bando per aderire al progetto “Sguardo di Vicinato” e per la collaborazione fra Comune di Cascina e associazioni di volontariato».

Il 14 agosto il Comandante Paolo Migliorini si vede notificare una provvedimento disciplinare recante la seguente contestazione: “Avere la S.V. sottoscritto in data anteriore al 13.8.2019, nonostante fosse in infortunio determinante inabilità al lavoro, le determinazioni dal n. 4553 al n. 4557 del 13.8.2019, recandosi sul luogo di lavoro per sua stessa ammissione almeno nei giorni 29.7.2019, 5.8.2019,6.8.2019, 12.8.2019 e 13.8.2019, ritardando in tal modo o compiendo attività che possano ritardare il recupero psico fisico nel periodo di infortunio….., tanto che la S.V. risulta ancora in infortunio.”

«Non ho creduto ai miei occhi: punito perché sorpreso a lavorare, è la reazione di Migliorini. Tale procedimento è stato incardinato dall’Ufficio per i Procedimenti Disciplinari del Comune di Cascina, composto da Barbara Menini (presidente), Francesco Giusti, Francesca di Biase e Paola Rosellini. La presidente dell’Ufficio ha anche scritto all’INAIL per chiedere lumi sulla regolarità dell’infortunio, ricevendone tuttavia risposta pienamente affermativa da parte del Direttore della Sede Livorno-Grosseto, ove mi trovavo in cura».

«L’articolo comparso ieri su “Il Tirreno”, continua il comandante della Polizia Municipale, curiosamente non fa alcun cenno del sopracitato procedimento disciplinare, forse per non correre il rischio di sottolineare al pubblico lettore la grave incongruenza tra la denuncia penale, sottoscritta dal censore Rollo, e il successivo procedimento disciplinare, incardinato malamente e in senso contrario dagli uffici comunali dello stesso Rollo».

Migliorini continua la sua analisi di quanto pubblicato questa mattina: «L’articolo di oggi, invece, oltre a ripetere quel che già si è detto ieri, incentra l’attenzione del lettore sul procedimento disciplinare, ma in maniera del tutto sviante. Da ciò che si scrive il lettore intende che il procedimento disciplinare sia stato aperto in conseguenza del procedimento penale e, soprattutto che abbia lo stesso oggetto, aggiungendo addirittura che “ora il procedimento disciplinare verrà sospeso in attesa di quello penale”. Niente di più falso. Il procedimento disciplinare (14 agosto) segue di una settimana la querela di Rollo (7 agosto) e contesta al sottoscritto il comportamento esattamente contrario. La denuncia paventa un falso infortunio ai fini di incassare l’indennità. Il procedimento disciplinare contesta l’essermi recato sul posto di lavoro durante l’infortunio così ritardando il recupero psico fisico. Quindi il Comune ora non sa che pesci prendere. Ma il procedimento disciplinare deve essere concluso, in un senso o nell’altro, assumendosene la grave responsabilità, e non può essere sospeso contestando fatti del tutto diversi rispetto a quelli addebitati penalmente. La giornalista informa il pubblico che la querela è stata presentata da Rollo  per “far luce su un infortunio e sulla prolungata assenza dal servizio del Comandante stesso”. Anche qui la falsità dell’affermazione è evidente, dato che la denuncia è stata presentata a soli 15 giorni dall’evento ed è motivata da ben altre circostanze».

«D'altronde il personaggio non è nuova a sbattere in prima pagina il mostro, raccontando l’inverosimile, attacca Migliorini, come inverosimile è la circostanza che la notizia, divulgata alla stampa da chi deteneva documenti coperti dal segreto istruttorio, sia diventata appannaggio esclusivo di una sola testata giornalistica. Strano ancora una volta che una giornalista sia venuta in possesso di documenti e notizie detenuti dall’Ufficio per i Procedimenti disciplinari del Comune di Cascina e coperti dal riserbo e riservatezza più assoluti e inseriti anche in un apposito protocollo riservato. Ma qualcuno risponderà anche di questo. Per esempio la responsabile dell’Ufficio in questione e la presidente della Commissione disciplinare».  

Il racconto di Migliorini prosegue. «Fatto sta che il 21 novembre 2019 ho ricevuto in ufficio la visita della Guardia di Finanza (il Capitano Giuliano Russo, neo comandante della Compagnia di Pisa, il maresciallo Alessandro Marcias, il Vice Brigadiere Francesco Arena e l’Appuntato Scelto Enrico Sorrentino) per notificarmi l’avviso di garanzia a firma del Pubblico Ministero dott. Restuccia per il reato di truffa aggravata continuata (art. 640 c. 2 e art. 81 c.p.) rgnr n. 4888/19, unitamente a decreto di sequestro preventivo del Gip dott. Laghezza, per un equivalente della cifra di € 11.187,00, “corrispondente al profitto del reato per cui si procede”. Dal corpo del decreto si evince che, in questo caso, al contrario di quanto addebitato con procedimento disciplinare del 14 agosto, il Comune di Cascina, per mano del vice sindaco Rollo, che ha sporto querela in data 7 agosto 2019, lamenta nei riguardi del sottoscritto un falso infortunio inscenato al fine di riscuotere le somme liquidate per il periodo di inabilità».

Si arriva così al sequestro dei beni, spiega Migliorini: «Il giorno successivo ancora tre militari della Guardia di Finanza (stavolta i soli Marcias, Arena e Sorrentino) sono tornati al Comando di Polizia Municipale per notificarmi i verbali di sequestro preventivo di due conti bancari a me intestati (presso Cassa di Risparmio di Pisa l’uno e Banca Fideuram l’altro), oltre di due automobili e di un motorino, sempre a me intestati. Il giorno successivo ancora (23 novembre) sono stato ulteriormente convocato, stavolta presso la caserma della Guardia di Finanza di Pisa per consegnare le carte di circolazione dei mezzi sequestrati. «Preciso che il conto Cassa di Risparmio contiene i proventi derivanti dal mio stipendio, mentre il conto Banca Fideuram, pur essendo a me intestato, contiene solamente denaro di proprietà di mia moglie Patrizia Petini, proveniente dagli stipendi colà accreditati dal datore di lavoro».

«Anche per gli automezzi, benché tutti a me intestati, continua il comandante, preciso che la mia auto è ormai da tempo fuori uso e parcheggiata in giardino, l’altra è il mezzo di trasporto col quale si reca al lavoro mia moglie (in zona priva di trasporto pubblico alle 7 di mattina) e il motorino è parimenti l’unico mezzo di trasporto a disposizione di mio figlio (22 anni) per recarsi al lavoro (regalo del nonno per quello specifico scopo). Praticamente una famiglia intera in ginocchio. Mia moglie ha due figlie in età scolare (18 e 11 anni), ha subìto l’ultima operazione, a seguito di un cancro, solamente lo scorso 6 settembre, conti e mezzi di trasporto sequestrati.

«A sporgere querela, ripete Migliorini, il vice sindaco Dario Rollo il giorno 7 agosto 2019, pochi giorni dopo l’infortunio, riportando quali testimoni dei fatti denunciati gli assessori Patrizia Favale e Cinzia Giachetti e il suo nuovo capo gabinetto Giulia Pacciardi, oltre alla POA Macrostruttura 4 “Affari Generali” Paola Rosellini. Non testimoni qualsiasi. La Guardia di Finanza avrebbe sentito in merito anche i colleghi Massimo Mariotti ed Elena Barsacchi (entrambi ufficiali della Polizia Municipale). I primi sarebbero rimasti “meravigliati” di avermi visto scendere le scale del palazzo comunale “in scioltezza” nonostante l’infortunio patito. I secondi non avrebbero notato nel mio incedere “serie difficoltà deambulatorie”. Nessuno avrebbe notato la ginocchiera armata (giustamente perché non la portavo), ma una ginocchiera elastica di colore blu, che ho portato molto a lungo. Non ho ancora avuto accesso al fascicolo di indagine e quindi, questi, al momento, sono gli elementi di accusa a mia conoscenza».

Dopo aver specificato i fatti, Paolo Migliorini si addentra nel commento degli stessi: «con la Giunta “Ceccardi” tutto è filato liscio fino a quando la Segretaria Comunale non è rimasta coinvolta in un episodio di abusivismo edilizio, venendo denunciata per il reato di abuso d’ufficio a seguito delle attività da lei svolte in quella circostanza (come riportato anche nell’articolo de “Il Tirreno” di stamani). Nel dicembre 2018 venivo avvicendato al vertice della Polizia Municipale, senza alcuna plausibile spiegazione, nonostante ben 5 encomi del sindaco per attività di servizio e tutti gli obbiettivi di struttura raggiunti. Veniva nominata “Comandante” Paola Rosellini, allora ed attuale responsabile del SUAP, nonostante la nota carenza di qualifiche giuridiche per ricoprire l’incarico».

«Il sottoscritto, prosegue Migliorini, veniva “comandato” in servizio presso la Polizia Municipale di Pisa, dove lo stesso Comandante Stefanelli mi aveva espressamente richiesto alla sua amministrazione per la carenza di figure di categoria D allo scopo di “sovrintendere alla lotta al degrado”. In realtà si trattò di un esilio dettato dalla esigenza di non avere fastidi a Cascina. Infatti il comandante Stefanelli non mi assegnò alcun incarico all’interno del suo Comando, tentando di relegarmi in un ufficio posto al quarto piano presso il SUAP (la Municipale è al piano terreno!!). Dopo un mese di girovagare per gli uffici del mio ex Comando pisano, revocai il consenso al comando a Pisa e comunicai a tutti il mio immediato e unilaterale ritorno a Cascina, dove sono dipendente di ruolo.

Si arriva così alla vigilia delle elezioni europee e Migliorini prosegue: «Visto il blocco totale delle attività del Comando di Cascina e l’imminenza delle elezioni al parlamento europeo, il sindaco Ceccardi mi richiamò a capo della Muncipale cascinese, riportando l’apparenza di una pax illusoria.  Infatti, partita la Ceccardi per l’Europa, fin da subito il vice sindaco reggente Rollo dimostrò tutta la sua avversione per il Corpo di Polizia Municipale, reo, a suo dire, nell’ordine: di non fare abbastanza multe per divieto di sosta;  di non rilasciare pareri in deroga alle leggi vigenti per permettere l’installazione di pannelli pubblicitari para pedonali in corrispondenza delle intersezioni e altre pubblicità vitatissime dalle norme del codice della strada; di non rilasciare pareri in deroga alle leggi ed ai regolamenti comunali vigenti per permettere la concessione del suolo pubblico nel corso Matteotti di Cascina; di non chiudere un occhio sulle numerose irregolarità nell’apposizione della segnaletica temporanea in occasione delle periodiche pulizie della strada e, quindi, di non sanzionare e non rimuovere i veicoli degli ignari cittadini; di non essere in grado di far funzionare le decine di telecamere installate sul territorio del comune di Cascina, ma sprovviste del necessario collegamento fra loro e con la Centrale Operativa o col CED comunale; di altro ancora tanto da poter continuare a lungo con il racconto».

«Primo atto del vice sindaco Rollo, durante la reggenza, commenta ancora Migliorini, fu quello di dimezzare il piano assunzionale per la Polizia Municipale dai quattro Agenti cat. C previsti dalla Ceccardi, a soli due. Più eventualmente un Ufficiale cat. D. Questo nonostante al Comando di Polizia Municipale esistano già ben 6 ufficiali per soli 22 agenti ed un mio parere motivato contrario, considerato che sono andati via nel corso del 2019, fra pensionamenti e trasferimenti, ben 4 Agenti. Il mio incarico di posizione organizzativa scadrà il prossimo 31 dicembre. Si ripropone quanto già attuato lo scorso anno. Quale migliore occasione per avvicendare un Comandante scomodo e indagato, magari anche sospeso dal servizio. E Rollo querela».

«Assoluta mancanza di dialogo, è quello che contesta Migliorini. Anzi in occasione di una riunione ufficiale fra i responsabili delle macrostrutture del Comune nel luglio scorso, da lui stesso presieduta, ed alla presenza di alcuni esponenti della giunta e del consiglio comunale, sempre a causa del mancato rilascio dei famosi pareri “in deroga a leggi e regolamenti” per l’installazione di pubblicità altrimenti abusiva, il vice sindaco Rollo mi apostrofava pesantemente col dito puntato pronunciando la frase “Certo, perché tutti voi della Polizia Municipale siete una massa di finocchi! Ne avete sempre una da dire!” (frase denunciata da Migliorini alla procura della repubblica come insulto a Pubblico ufficiale, ndr) fra gli astanti muti e attoniti. Lasciai immediatamente la riunione. Ma non solo. Durante una successiva riunione con tutto il personale della P.M., in occasione della presentazione di una nuova assessore, a precisa domanda di un collega, confermò pubblicamente di avere detto quella frase diffamatoria e omofoba, ma ben lungi da lui scusarsi o giustificarsi in alcun modo, anzi rincarando la dose».

«La Procura forse sarà solerte con lui come con me, dice il comandante. Neanche gli interventi, da me sollecitati, dell’ex sindaco Ceccardi sono serviti a placare l’incontenibile livore di Rollo nei nostri e nei miei confronti. Chissà poi perché. Forse mi riconosco la “colpa” di avere sempre difeso il lavoro dei miei uomini e donne, che, con senso di immutata abnegazione hanno sempre risposto con entusiasmo alle chiamate più difficili, sempre pronti anche quando non dovuto, come durante le diverse condizioni meteo avverse, le piene dell’Arno e gli incendi sul Monte Serra, o anche solo per un sottopasso allagato, anche di notte. La mia colpa è forse quella di non aderire a richieste, neanche se sottoposto a continui procedimenti disciplinari, anche per evidenti futili questioni smentite poi dai fatti».

«Avrei anche potuto avere occasione di trasferirmi altrove, prosegue Migliorini, ma in questo modo mi si impedisce di farlo e mi si costringe a rimanere in queste condizioni. Credo che non gioverà a nessuno. Non scenderò nell’insulto e nella menzogna come ha fatto qualcuno nei miei confronti, ma garantisco che lotterò con ogni forza disponibile e senza esclusione di colpi per ottenere il riconoscimento della verità e per ottenere i giusti risarcimenti morali e materiali. Non mi farò imbavagliare da un procedimento disciplinare, nè da una denuncia palesemente calunniosa.

«Il vice sindaco Rollo comunica con le sue istituzioni tramite whatsapp, attacca il Comandante, ma non riceve nulla tramite whatsapp. Mi riferisco alla bozza di progetto per l’estensione dell’orario di servizio della Polizia Municipale, per lui elaborato ed a lui inviato nel luglio scorso, su sua precisa richiesta, e poi ignorato finchè qualcuno delle forze politiche di opposizione non gli ha fatto notare che forse sarebbe stato bene attuarlo, invece di spendere maggiori risorse assoldando la vigilanza privata. E così lui se la prende con il Comandante reo di non avergli spedito mai nulla (ovviamente a suo dire).
Qui Migliorni allega due screenshot della chat Whats app con il Sindaco reggente Rollo, che per motivi di privacy non pubblichiamo.

«Il Segretario Comunale,di contro, professa per iscritto “nota incompatibilità” e “grave inimicizia” nei miei confronti (lettera prot. n. 30841/19 del 14.8.2019) e, quindi, si tira, solo formalmente, fuori dai giochi che mi riguardano, non perdendo tuttavia occasione per promuovere e delegare alla subalterna Barbara Menini (Vice Segretario) ogni incombenza disciplinare. Poi, prosegue Migliorini, se la prende sempre col “Comandante” perché la bozza del progetto finisce in mani sue nemiche (e nella chat di whats app fa bella mostra di se la bozza pubblicata su Cascina Notizie ndr)».

«In merito agli articoli comparsi sul quotidiano “Il Tirreno” vorrei osservare, prosegue Migliorini, come gli stessi contengano particolari perfino a me sconosciuti, come il fatto che il Pubblico Ministero abbia chiesto per me la misura cautelare della sospensione dal servizio. Su questo vorrei  invece precisare che il Pubblico Ministero non ha mai chiesto misure cautelari personali (sospensione dal servizio), come scritto dalla giornalista del Tirreno, ma solo misure cautelari reali. Perciò mi chiedo come, in un paese garantista quale il nostro, ove la privacy è diventata ossessione compulsiva,   sia possibile una fuga di notizie coperte dal segreto istruttorio ed in possesso solamente della Procura della Repubblica, dell’Ufficio del Gip e  della Guardia di Finanza che ha condotto le indagini, e vadano in pasto a giornalisti che non esitano a sbattere il mostro in prima pagina a dispetto di ogni danno d’immagine, nell’unico rispetto del proprio immediato tornaconto professionale, se così si possa chiamare».

«Ma non solo, è la conclusione di Paolo Migliorini, si portano a conoscenza del pubblico anche particolari riguardanti “gli scambi epistolari e gli ordini di servizio” fra il sottoscritto e Rollo. Quindi chi ha permesso l’accesso a tali documenti, evidentemente in possesso di due sole persone, io e Rollo, posto che non sono stato io? Le segretarie? Ignoti? Tutto è possibile, sgomberiamo la testa dai soliti pregiudizi. Passi il diritto di cronaca, ma come la mettiamo con la seconda parte dell’articolo, diciamo le ultime tre colonne? Opinione pura. Ma è compito del giornalista informare o dispensare opinioni? Adoro i giornalisti onesti, quelli corretti, come tanti ne conosco. E li ringrazio per esserci sempre stati».

Questi i fatti esposti dal comandante della Polizia Municipale Paolo Migliorini, la nostra redazione è disponibilie e ben lieta di pubblicare una replica dell'amministrazione comunale, qualora lo ritenga opportuno.

redazione.cascinanotizie