Dura posizione della Fiepet Confesercenti Toscana Nord nei confronti di Palazzo Gambacorti
“Negli ultimi mesi da parte dell’amministrazione comunale si sta assistendo ad una cambio di strategia nei confronti dei pubblici esercizi specie del centro storico. Il dialogo e la concertazione hanno lasciato spazio a sanzioni e ordinanze sempre più restrittive. Senza alcuna strategia di rivitalizzazione commerciale. Crediamo che sia urgente un incontro per chiedere di invertire la rotta”. E’ dura la posizione di Massimo Rutinelli, presidente del sindacato pubblici esercizi Fiepet di Confesercenti Pisa, nei confronti di Palazzo Gambacorti all’indomani della riunione del direttivo che ha messo in luce una serie di criticità che stanno sempre più emergendo
. “Ormai dal Comune arrivano solo multe e ordinanze – insiste Rutinelli -. Basta citare le sanzioni per la musica e la sua percezione all’esterno dei locali, fino all’ultima ordinanza sull’occupazione del suolo pubblico. Tutto questo in assenza di dialogo e soprattutto delle tanto decantate azioni di incentivazione e riqualificazione del centro storico”. Il presidente dei pubblici esercizi pisani entra poi nel dettaglio. “Iniziamo dalle multe per le emissioni sonore per le quali stiamo assistendo le attività commerciali nella presentazione dei ricorsi. A maggio scorso fu siglato un patto tra Comune e imprenditori per il rispetto delle regole con particolare riferimento a piazza delle Vettovaglie. Imprenditori che, proprio in base a quel patto – ribadisce Rutinelli -, hanno installato apparecchi ausiliari per il rumore inviando puntualmente agli uffici le proprie relazioni di impatto acustico.
Ad oggi i nullaosta non sono stati ancora concessi nonostante gli investimenti ma in compenso arrivano le multe per quei locali che diffondono musica di sottofondo che, vogliamo sottolineare a scanso di equivoci, non supera assolutamente il limite consentito. Ci sono locali che addirittura hanno avuto una sanzione per la musica di sottofondo alle 21 e non quindi in piena notte”. Altra questione sollevata dai pubblici esercizi di Confesercenti riguarda l’occupazione di suolo pubblico. “Giusto punire i furbetti che occupano spazi superiori a quelli concessi – chiarisce subito Rutinelli – ma anche in questo caso non si può minacciare la chiusura dell’attività. La sanzione riguarda il suolo pubblico e quindi, al massimo, si sospende la concessione non certo si fa abbassare la serranda; un'attività può essere chiusa solo per motivi imperativi di ordine pubblico e di interesse generale, non certo per un banale illecito amministrativo. Suolo pubblico per il quale, in caso di occupazioni temporanee, continuiamo a chiedere il pagamento per le ore realmente occupate”. La conclusione di Massimo Rutinelli: “Crediamo sia necessario un confronto urgente con l’amministrazione comunale. Se la politica è quella del pugno di ferro o di uno stato di polizia senza alcun dialogo, non troverà il sostegno di Confesercenti. Anche perché una politica del genere sta portando ad una desertificazione commerciale di molte zone del centro storico riconsegnandole a delinquenza e abusivismo”.