Il Museo della Geotermia di Larderello si presenta con un nuovo look online
Il Museo della Geotermia ha un nuovo look anche online: il sito web nazionale e internazionale di Enel Green Power, infatti, si è rinnovato e nell’occasione ha realizzato una pagina dedicata al Museo di Larderello e al turismo geotermico, visitabile in tre versioni nelle lingue italiano, inglese e spagnolo.
La pagina, arricchita dalle foto di Fabio Sartori, illustra la geotermia toscana e le attività del Museo, fornendo anche le informazioni logistiche con contatti, giorni ed orari di apertura, nonché le diverse modalità di visita e di fruizione. Ad aprire il portale sono i versi con cui Dante Alighieri descrive la cosiddetta Valle del diavolo, da cui pare il sommo poeta abbia preso anche ispirazione per L’Inferno de “La Divina Commedia”: “Versan le vene le fummifere acque Per li vapor che la terra ha nel ventre Che d’abisso li tira suso in alto” (Dante Alighieri, Rime, Libro VI, 1296). Oltre alle notizie di servizio, vi sono anche link ad alcuni interessanti articoli sul turismo geotermico, realtà sempre più rilevante nel panorama dell’offerta turistica toscana.
A raccontare, oggi, la storia dell’energia della terra è proprio il Museo della Geotermia di Larderello, gestito da Idealcoop, con dieci sale che si snodano in un percorso museale interattivo, ad elevato contenuto tecnologico e multimediale, pensato per consentire a tutti i visitatori – dalle scuole ai soggetti accademici, dai turisti ai gruppi organizzati – di conoscere le molte applicazioni tecnico industriali nonché l’affascinante storia e l’evoluzione di questa risorsa naturale.
Nella prima sala il Museo accoglie il visitatore, illustrando tutte le tipologie di fonti rinnovabili e l’attività di Enel Green Power in Italia e nel mondo. Dopo l’introduzione, la seconda sala offre un tuffo nella storia con i primi cenni storici legati alla geotermia, reperti archeologici termali e una copia della Tavola Peutingeriana, risalente al 70 d.C., su cui sono mappate come elementi rilevanti del territorio le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza delle Belle arti di Firenze presso il sito archeologico delle terme etrusco romane di Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Nelle sale successive si entra nel cuore della storia della risorsa geotermica con la scoperta nel 1777 dell’acido borico nel lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo da parte di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana, il successivo avvio dell’attività chimica del Conte Francesco de Larderel e l’accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti. Un apposito spazio è dedicato alle perforazioni, di cui si ha testimonianza anche nel trattato dell’Accademia dei Georgofili del 1841 che colloca le prime attività di perforazione nel 1838. Spettacolare il viaggio al centro della terra in una sala 3D che accompagna il visitatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta, laddove l’energia prende forma e la geotermia trova la sua sorgente. Infine, le sale dedicate all’attualità dell’industria geotermoelettrica di Enel Green Power con i 34 impianti attivi tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, che costituiscono un modello di eccellenza tecnologica e di sviluppo sostenibile nel panorama nazionale e internazionale.
Nel novembre 2017 il Museo si è arricchito di una nuova ala al primo piano che era l’abitazione del De Larderel con ulteriori 12 sale – al momento destinate solo a visite gestite direttamente da Enel Green Power – che accolgono la biblioteca storica, le origini di Larderello, il suo sviluppo dalla chimica all’attività elettrica, l’archivio storico fotografico.