L'appello di Libera al sindaco: ridateci almeno i disegni di alunni e studenti pisani
Con la rimozione dell'edicola, sono spariti anche i lavori svolti dagli studenti pisani. Un lavoro di educazione alla lotta alla mafia spazzato via insieme all'edicola
La rimozione dell'edicola confiscata alla mafia dalla sua postazione in Borgo stretto continua a far discutere. È di oggi una lettera che Libera ha deciso di inviare al sindaco Michele Conti. La missiva, che potete leggere nella sua forma integrale qui di seguito, porta la firma di Fabrizio Tognoni, referente provinciale di Libera e Andrea Bigalli, referente regionale di Libera Toscana
Egregio Sindaco,
Le scriviamo a nome di Libera Toscana e del Coordinamento provinciale di Pisa.
Il contenuto della presente ha ad oggetto la rimozione del Chiosco sito in Borgo stretto che, come Ella saprà, era stato luogo di un progetto di riutilizzo sociale di un’azienda confiscata (Progetto “I saperi della Legalità”) che aveva visto la sua interruzione a marzo 2018.
Dal nostro punto di vista Lei rappresenta oramai un interlocutore che ben conosce l’intera vicenda dell’Edicola e tutto il lavoro e gli sforzi profusi dall’Associazione per coltivare i valori della lotta alla criminalità organizzata: valori codificati nella legge c.d. “Rognoni – La Torre” e nella successiva L. 109/1996.
Il faticoso iter, infatti, Le era stato rappresentato già durante la campagna elettorale con l’invito (accettato) a sottoscrivere la “Carta di Pisa”. Successivamente Ella, con nostro piacere, aveva partecipato con grande interesse alla rassegna “Le settimane dell’Edicola” tenutasi tra maggio e inizio giugno del 2019.
Fu proprio in quell’occasione, alla presenza di Don Luigi Ciotti al quale venne conferita la Laurea Honoris Causa, che non tardò a promettere che l’Amministrazione avrebbe trovato una soluzione condivisa che puntasse a valorizzare il progetto ed il lavoro fino a quel momento svolto.
Ci aveva peraltro prospettato la possibilità di costruire a spese del Comune un nuovo chiosco, più moderno ed accogliente, dove poter coniugare le attività di promozione turistica con quelle del progetto “I Saperi della Legalità”.
In questo percorso anche l’Università di Pisa aveva fatto la propria parte, mettendosi a disposizione in maniera incondizionata per il progetto.
Con nostro profondo rammarico, la mattina del 2 gennaio u.s. l’Edicola è stata rimossa senza che fosse stata data alcuna comunicazione preventiva alla cittadinanza ed a noi.
Come avrà potuto constatare, abbiamo stigmatizzato l’accaduto con parole forti ma – ci consenta – con parole altrettanto forti è stata accostata l’Edicola a concetti di “degrado” o “ferraglia”.
Caro Sindaco, Libera – fin dalla Sua fondazione – lotta affinché si eliminino le ingiustizie sociali che – spesso – nascono laddove la mancanza dello Stato ha causato disgregazione e degrado: tale impegno viene portato faticosamente avanti da volontari con la formazione nelle scuole e nei quartieri di periferia ed – anche – attraverso il recupero dei beni confiscati, i quali se non restituiti a nuova vita e destinati ad una utilità sociale rappresentano una sconfitta per la collettività e una vittoria della criminalità organizzata.
É per questo che far rinascere i beni confiscati alle mafie ha al contempo un alto valore simbolico ed una valenza politico-sociale nell'attuazione degli stessi principi della Carta Costituzionale. È per questo che la rimozione o l’abbattimento di tali beni senza un progetto futuro rappresenta nient’altro che una sconfitta.
L’Associazione Libera Toscana, il Presidio di Libera Pisa “Giancarlo Siani” e tutte le Associazioni del Coordinamento provinciale si impegnano proprio affinché anche sul nostro territorio vengano cancellate quelle situazione di degrado, di povertà economica, sociale e culturale che, come sa, costituiscono spesso il terreno più fertile per le infiltrazioni della criminalità organizzata, con gli effetti devastanti che in molti luoghi del nostro Paese sono ben evidenti. Respingiamo pertanto con fermezza le dolorose affermazioni che sono giunte nei giorni scorsi nei nostri confronti.
Libera combatte il degrado, non vi convive. Al di là delle singole prese di posizione sorte a seguito della rimozione, ribadiamo la nostra contrarietà al metodo utilizzato dall’Amministrazione per gestire questa complicata vicenda, metodo in cui abbiamo letto una totale mancanza di sensibilità nei confronti di Libera e delle Associazioni del territorio, che per oltre 6 anni si sono spese per facilitare l’individuazione di possibili percorsi di riutilizzo sociale dell’Edicola confiscata, nell’esclusivo interesse della collettività.
Chiarito doverosamente quanto sopra, siamo a richiederLe formalmente:
• Dove è stata collocata l’Edicola: è in un deposito, è stata smaltita in una discarica? Data la totale assenza di spiegazioni, tale domanda ci pare doverosa.
• Appurato dove si trova l’Edicola, siamo a richiederLe di darci la possibilità di recuperare le lettere, i pensieri, i disegni con Falcone e Borsellino e tutti gli altri elaborati che i ragazzi delle scuole di Pisa e provincia avevano lasciato nella teca dell’Edicola.
Le chiediamo inoltre un incontro in tempi brevi presso la Casa Comunale per poter riprendere il confronto sulla nuova fase del progetto di riutilizzo del bene confiscato dell’Edicola. Così come avremmo gradito essere informati preventivamente della determinazione dell'Amministrazione Comunale di procedere alla rimozione del Chiosco, a maggior ragione adesso formuliamo l'auspicio di poter proseguire e finalizzare quel dialogo avviato a giugno dello scorso anno e volto alla definizione di un serio e duraturo progetto di riutilizzo del bene confiscato.
Questo non perché consideriamo il bene “di nostra proprietà”, ma perché intendiamo continuare a metterci a disposizione della Comunità di Pisa per individuare (insieme all’Amministrazione Comunale, alle Università di Pisa e ad una vasta rete di Associazioni) un percorso che dia piena concretezza ai dettami della legge 109/96 e restituisca alla collettività – tramite l’uso del bene confiscato – una serie di servizi di utilità sociale: per i residenti di Pisa, per gli studenti che arrivano da tutta Italia, per i turisti che visitano la nostra città. Vorremmo che questo bene diventasse un Bene comune, un fiore all’occhiello per tutta la nostra Comunità.
Posto che adesso l’Edicola non è più fisicamente presente in Borgo Stretto, vorremmo riprendere e concordare con Lei le ipotesi di lavoro che Ella ci aveva ventilato, come la ricollocazione di un nuovo Chiosco in Piazza Garibaldi o in altre piazze limitrofe e l’apposizione di un segno visibile che faccia memoria della originale collocazione del bene confiscato, in continuità con la nuova fase del progetto di riuso sociale.
Restando in attesa di una pronta risposta, Le anticipiamo – per correttezza – che dopo aver inviato la mail la presente sarà trasmessa agli organi di stampa locali e nazionali.
Molti cordiali saluti