Michelangelo Betti sulle vicende politiche cascinesi
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Michelangelo Betti, ex presidente del Consiglio di amministrazione de La Città del Teatro sulla situazione politica:
Un reality show che passa per Facebook e i social network. In queste prime settimane dopo il voto il rapporto coi media della nuova classe dirigente locale di marca leghista sembra cancellare l’idea di azione amministrativa. Le notizie non sono le cose in via di preparazione o di interesse generale per la comunità, piuttosto c’è una prosecuzione (di scarso successo) dei temi della campagna elettorale e uno scivolamento sulle vicende personali di questo o quel nuovo personaggio pubblico. A volte il racconto delle iniezie.
Forse i nuovi amministratori sono coscienti che il grande successo ha, almeno per ora, le fondamenta fragili del sostegno di appena un quarto dei cittadini cascinesi (ottenere il 50,2% con un’affluenza del 52% non allontana molto da questo dato). Forse, proprio per questo, la strategia comunicativa impone un periodo di presenza ossessiva sui media, tradizionali e digitali, anche sfidando il rischio di comunicare l’irrilevante.
Lunedì ci sarà l’insediamento del consiglio. Probabilmente quello di Cascina è l’ultimo consiglio d’Italia a insediarsi (non certo un segno di forza), ma in queste tre settimane gli amministratori hanno riempito le cronache con la lotta ai profughi, che però pare continueranno ad arrivare, con le datate critiche a una canzone di John Lennon, con foto personali finite in rete, con piccoli e poco meditati atti di rottura rispetto all’azione della vecchia amministrazione, con il crocifisso in ufficio (anche se va detto che rapporto dei leghisti con la cristianità e la chiesa va a giorni alterni) e, ultima della serie, con il furto di un portafoglio di un giovane assessore.
Un mettersi in piazza un po’ vuoto che può coprire le prime settimane di attività, spesso etichettate come “Luna di miele”. Amministrare e governare sono però un’altra cosa.
Michelangelo Betti