Nuovo Cisanello, numeri da capogiro
52 sale operatorie che effettueranno 30.000 interventi all'anno, questi i numeri illustrati all'assemblea con i cittadini del quartiere
È stata una assemblea molto partecipata quella che si è svolta ieri sera nei locali della parrocchia di San Biagio a Cisanello fra l’amministrazione comunale, i vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e la cittadinanza per discutere dell’impatto del cantiere per la costruzione del nuovo ospedale sul quartiere, che in questa fase sta scontando disagi soprattutto sul piano della viabilità. Erano presenti, per il Comune, il sindaco Michele Conti, l’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli, il vicecomandante della polizia municipale Mariano Tramontana e per l’Aoup il direttore generale Silvia Briani, il direttore amministrativo Carlo Milli, l’ingegner Rinaldo Giambastiani, direttore del Dipartimento di area tecnica dell’Aoup nonché responsabile unico di procedimento della gara di appalto e Mauro Giraldi, direttore medico di presidio ospedaliero.
Agli abitanti della zona è stata mostrata innanzitutto una presentazione di come sarà il nuovo ospedale, una volta completato, ossia un insediamento che occuperà in totale circa 174mila metri quadrati di superficie, con aree a verde e oltre 4mila parcheggi, tutti limitrofi alle nuove costruzioni che, a differenza della parte vecchia (suddivisa in padiglioni), saranno accorpate in un unico grande monoblocco, dotato delle più moderne attrezzature tecnologiche. Alla fine ci saranno 52 sale operatorie (di cui 16 nella piastra accanto al Pronto soccorso) per un ospedale chirurgico, il più grande della Toscana, che effettua circa 30.000 interventi l’anno. E’ naturale che una costruzione di queste proporzioni abbia delle ricadute su un quartiere che è sorto in anni in cui l’ospedale era molto meno esteso. Proprio questo aspetto hanno voluto sottolineare gli abitanti, che hanno lamentato soprattutto gli ingorghi che si osservano in alcune ore di punta (la mattina presto, negli orari del ‘passo’ e la sera all’uscita) sulla viabilità principale del Ponte alle Bocchette e la sosta selvaggia nelle vie Mazzei, Taddei, Castinelli, Simon, Pera, di Mezzana, Martin Lutero e zona chiesa.
«Un problema soprattutto di abitudine nel non voler prendere il bus navetta, ha osservato il sindaco Conti, dal momento che i parcheggi ci sono e sono largamente sufficienti (attualmente circa 3mila, distribuiti fra le aree di sosta A, B e C, ndr)”. E oggi la frequenza dei passaggi è aumentata, con 11 fermate in un senso e 11 nell’altro, che collegano i parcheggi ai vari edifici ospedalieri. E’ stato comunque spiegato che i maggiori disagi si osservano ora, in questi tre mesi di chiusura di via Selli (per costruire il sottopasso e il ponte che dovranno collegare il parcheggio B al nuovo costruendo ingresso e al nuovo Centro prelievi), il che provoca anche ingorghi al traffico nell’immissione sul ponte alle Bocchette. A queste difficoltà si ovvierà con una serie di interventi in accordo con l’amministrazione comunale che riguarderanno la viabilità nelle aree interessate dai suddetti disagi».
«L’amministrazione farà la propria parte, ha aggiunto il sindaco, con interventi del Comune in campo urbanistico e di mobilità per garantire una migliore fruibilità della zona, non solo a breve termine ma con una visione che si proietta nel futuro: è nostra intenzione infatti inserire nel prossimo piano triennale delle opere pubbliche la realizzazione di un sovrappasso ciclopedonale su via San Pio da Pietralcina per ricucire il quartiere di San Biagio con la città».
I residenti hanno avanzato la richiesta, da trasmettere al 118, di silenziare le sirene delle ambulanze nelle ore notturne e di dotare l’ospedale di più biciclette e rastrelliere. A conclusione dell’assemblea è stato illustrato il progetto della tramvia che dovrebbe collegare la stazione ferroviaria al parcheggio A dell’ospedale di Cisanello. «Un’opera che, se verrà finanziata, ha detto l’assessore Dringoli, e si saprà entro l’estate, proietterà Pisa nel futuro e rappresenterà la vera svolta nella mobilità urbana, così come è avvenuto per Firenze».