Coronavirus, quattro nuovi casi in provincia di Pisa
Erano 9 nella giornata di ieri, sono quattro oggi i nuovi casi nella provicnia di Pisa. Intanto parla la direttrice della USL Toscana Nord Ovest, leggi o ascolta l'intervista a Maria Letizia Casani
Altri 14 casi positivi di Coronavirus “Covid-19” nell’area vasta dell’Azienda USL Toscana nord ovest (che comprende anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) tra il pomeriggio di ieri (10 marzo) e la giornata di oggi (11 marzo). Nel territorio della provincia di Pisa si registrano tre nuovi casi (nella giornata di ieri erano 9). Si tratta di un uomo di 56 anni, di Calci; un uomo di 47 anni, di Cascina (Pisa), ricoverato a Malattie infettive AOUP; e di un 60enne di San Giuliano Terme (Pisa), pure ricoverato a Malattie infettive AOUP, infine un 75enne di Peccioli che si trova ricoverato all’ospedale di Lucca in terapia intensiva.
Riguardo ai casi già conosciuti c’è purtroppo da aggiungere un decesso: si tratta di un uomo di 87 anni che era ricoverato a Massa e che si va ad aggiungere a quello avvenuto a Pisa l’8 marzo scorso.
A Pisa in totale sono 28 i casi positivi. Sta Bene il ragazzino di 9 anni segnalato ieri. Si trova nella propria abitazione e le sue condizioni sono giudicate buone. Altre 17 persone sono a casa tenute sotto osservazioni ma le loro condizioni appaiono buone. 10 persone invece sono ricoverate in ospedale fra questi anche il 43enne di origini Polacche dipendente Geofor.
Intanto nella giornata di oggi ha tenuto una conferenza stampa la dottoressa Maria Letizia Casani direttore generale dell'Azienda USL Toscana nord ovest, sulla rioganizzazione della rete ospedaliera per la gestione della diffusione del Coronavirus Covid-19.
«Ogni giorno, in media, nel territorio della nostra ASL, registriamo circa 25 casi positivi in più di Coronavirus Covid-19». Inizia così il suo intervento Maria Letizia Casani. «L'azienda sta mettendo in atto azioni di rafforzamento degli ospedali e dei suoi servizi sul territorio, in particolare stiamo riorganizzando la rete ospedaliera per arrivare, entro 10 giorni, a raddoppiare complessivamente i posti letto di terapia intensiva, in particolare negli ospedali di Lucca, Versilia, Massa, Livorno e Pontedera. Preciso che si tratta di un'azione preventiva, che serve per essere preparati all'eventuale aumento dei contagi e delle persone che avranno bisogno delle terapie intensive per guarire».
«Negli stessi ospedali, ha spiegato Casani, è previsto anche l'allestimento di reparti dedicati ai pazienti positivi che, pur avendo bisogno di essere ricoverati, non necessitano della terapia intensiva. Si tratta di "stecche" isolate di posti letto che lavoreranno in pieno coordinamento con i reparti di pneumologia, malattie infettive e terapia intensiva. Al momento allestiremo 115 posti letto di questo tipo, ma in base alle necessità potremo aggiungerne altri 110 in una seconda fase, altri 80-90 in terza fase e ulteriori 100 in quarta fase. Insomma ci vogliamo preparare all'ipotesi peggiore, vogliamo che il nostro sistema sia pronto nel caso ci fosse una nuova impennata di casi. La terza misura che stiamo predisponendo negli ospedali è di allestire delle postazioni isolate per accogliere tutte quelle persone a cui sono stati fatti i tamponi perché identificati come casi sospetti».
«Per mettere in atto questa organizzazione abbiamo classificato gli ospedali in due categorie: gli ospedali che accoglieranno casi di Covid-19 e quelli che non lo faranno. I primi avranno un'attività incentrata prevalentemente alla cura dei pazienti con Covid-19. Non faranno solo questo. In parte continueranno a fornire anche le prestazioni usuali, ma lo faranno separando le due attività in maniera rigorosa. Negli altri ospedali saranno convogliate parte delle attività che non saranno più effettuate negli "ospedali Covid", perché come noto tutta l'attività chirurgica programmata è stata sospesa. Gli ospedali "no Covid" quindi si faranno carico di smaltire la programmazione che si è di fatto interrotta dappertutto".
«Termino, conclude Casani, con due appelli che voglio rivolgere a tutti i cittadini. Restate a casa, restate nelle vostre case. Questa è l'unica vera misura di prevenzione che abbiamo. Il secondo: donate il sangue. La raccolta è scesa drasticamente e ciò può pregiudicare le misure che stiamo mettendo in atto. I nostri centri trasfusionali sono sicuri, potete andarci con tranquillità».