Cancellare tutte le tasse locali, lo chiede ConfCommercio
La ricetta della associazione dei commercianti, per salvare i negozi dall'emergenza coronavirus è anche quella di zero tasse locali
«La pandemia non è solo sanitaria, ma rischia di avere effetti economici e sociali letali. Occorre salvaguardare dall'estinzione le 26 mila imprese del commercio e dei servizi della provincia di Pisa e per fare questo è necessario procedere risolutamente alla cancellazione definitiva di tasse e imposte comunali per l'intero 2020». È' questa la sintesi di una lettera che Confcommercio Provincia di Pisa ha inviato in queste ore a tutti e 37 i sindaci della provincia, da Vecchiano a Volterra, Da Pisa a Pontedera, da Calci a Pomarance.
«Gli imprenditori piccoli e grandi, di tutti i settori, in settimane da incubo, stanno facendo la propria parte con responsabilità, dedizione e spirito di sacrificio. Le 26 mila imprese del commercio, turismo, servizi, professioni, stanno vivendo sulla propria pelle, su quella dei loro dipendenti e famiglie, la paralisi totale delle attività e l'azzeramento dei fatturati. Soldi che purtroppo non saranno mai più recuperati, in quella che si configura come la crisi più drammatica, per le conseguenze sanitarie ed economiche, dalla Seconda guerra mondiale ad oggi. In questo scenario distopico, riconosciamo la bontà del lavoro che le amministrazioni comunali stanno svolgendo con straordinario impegno a fronte delle tante emergenze sanitarie, sociali, economiche, e se abbiamo pubblicamente apprezzato la decisione di sospendere e rinviare di qualche mese le tasse di competenza comunale, tuttavia la gravità della situazione impone scelte immediate, radicali ed estreme, proprio a partire dai territori», scrive rivolta ai sindaci l'associazione di via Chiassatello.
«Ci rivolgiamo a loro come ai naturali alleati in questa battaglia contro il Covid-19, dichiara il direttore Federico Pieragnoli: l'economia è ferma ancora per chissà quante settimane, e noi sappiamo che ogni giorno di lockdown in più significa un tot di aziende e negozi che non riapriranno mai più la saracinesca. Sospensioni e rinvii servono soltanto a prolungare l'agonia prima della fine certa: perché senza incassi per mesi, dove troveranno i soldi per tasse, mutui, adempimenti, bollette di oggi che si sommeranno inevitabilmente a quelle che verranno in seguito? E allora, non ci sono alternative alla cancellazione definitiva di tasse e imposte comunali per l'intero 2020. Un segnale forte che parte dai territori a rivalersi su Governo e Regione, che dovranno obbligatoriamente fare la loro parte».
«Con gli annunci non si tirano avanti imprese e occupazione, conclude Pieragnoli, e considerando che è ampiamente dimostrato che la riduzione di negozi e attività commerciali produce forte disagio sociale nelle comunità locali, con riflessi socio-politici, sarebbe irresponsabile non intervenire».