Coronavirus, riparte consegna mascherine. Da domattina anche quelle della Regione
La consegna affidata ad ditte private e volontari. Quartiere per quartiere ecco chi effettuerà la consegna. Intanto prosegue la polemica politica
Riparte domani mattina la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale alla popolazione pisana. Oltre all’azienda a cui il Comune di Pisa ha affidato il servizio di distribuzione domiciliare, entreranno in campo per la consegna anche le associazioni di volontariato che hanno dato la disponibilità al Centro operativo Comunale ad assumersi anche questo ulteriore impegno. Saranno in distribuzione anche le 202 mila mascherine arrivate dalla Regione Toscana, dopo essere state confezionate da una ditta specializzata incaricata dal Comune di Pisa, in buste da 4 per ogni nucleo familiare che le riceverà a domicilio.
«L’enorme lavoro di logistica in cui è coinvolto il Comune, la Protezione Civile, le Associazioni di volontariato, spiega il sindaco Michele Conti, probabilmente non è percepito, ma la macchina organizzativa è in moto e a pieni giri dall’inizio dell’emergenza. In particolare Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Misericordia, coordindate dal COC, sono impegnate su più fronti: oltre ai servizi ordinari con le ambulanze e di pertinenza sanitaria, hanno svolto e continuano a svolgere il servizio di spesa a domicilio, di imbustamento e di consegna delle mascherine comunali, di sostegno alle categorie fragili come malati e anziani. Non si sono mai fermati, neanche nei giorni di festa. Li ringrazio tutti sentitamente per l’instancabile impegno, per il loro costante supporto alle istituzioni e per il servizio alla popolazione pisana».
«Inviare un camion di mascherine da Firenze, in buste da 50, continua Conti, non è come farle arrivare a domicilio ai 48 mila nuclei familiari pisani. E i sette giorni che aveva dato la Regione per consegnarle e far scattare l’obbligo era forse un auspicio, sicuramente una tempistica troppo stringente che non teneva di conto dell’enorme lavoro che dovevamo fare sul territorio. Una tempistica contestata da molti comuni, a partire dal capoluogo di Regione.
Noi abbiamo scelto di affidare l’imbustamento a una ditta specializzata prima di consegnarle nelle case. In questo modo, oltre alle 90 mila che abbiamo già consegnato ai pisani (20 mila nei primi giorni, 70 mila a domicilio) ne arriveranno altre 4 a famiglia della partita regionale, in sicurezza e nella cassetta della posta di ognuno. In altri comuni sono già state distribuite, è vero: ci arrivano foto di mascherine buttate nelle cassette della posta senza alcuna protezione e senza il rispetto delle fondamentali norme igieniche. Non ho tempo di fare polemiche e neanche di guardare in casa di altri, ma noi abbiamo scelto la strada che ci sembrava più opportuna anche se necessitava di qualche giorno in più».
«Il sistema del volontariato coordinato dalla Protezione Civile comunale, spiega l’assessore ai lavori pubblici e alla Protezione Civile Raffaele Latrofa, è un patrimonio prezioso di professionalità e umanità al servizio delle città. I volontari stanno dando un contributo fondamentale nell’affrontare questa emergenza e hanno tutta la gratitudine mia personale dell’Amministrazione Comunale. Hanno svolto e continueranno a svolgere un lavoro immenso. All'interno della riunione quotidiana di COC (centro operativo comunale) hanno spesso fornito spunti e proposte concrete affinché i servizi resi funzionassero al meglio. Mi spiace molto che questo non emerga a sufficienza nel dibattito pubblico, nel quale si leggono anche dichiarazioni polemiche alle quali in questo momento non mi sento neppure di rispondere, preferendo, come sempre, continuare a lavorare a testa bassa all'interno di una squadra compatta in un contesto davvero difficile».
La distribuzione delle mascherine proseguirà a Pisa secondo un programma che prevede il proseguimento del lavoro affidato a Recapiti Ferrari che sarà affiancata dalle associazioni di volontariato per garantire la conclusione della consegna di tutte le mascherine entro giovedì prossimo.
La Protezione Civile comunale, che coordina le attività, ha suddiviso in aree la città affidandole alle associazioni disponibili cosi: Pubblica Assistenza: Oratoio, Putignano, Riglione; Croce Rossa: Porta a Lucca; Misericordia: Cep e via delle Lenze; Swift Water Resue Team Toscana: Porta a Mare; Cisom: San Francesco. Le altre zone, compreso il Litorale, saranno coperte da Recapiti Ferrari.
E sempre in tema di mascherine, dopo che il Partito Democratico aveva criticato il Comune sulla gestione della distribuzione, arriva la replica di Fratelli d’Italia: «anche in questa drammatica occasione di emergenza sanitaria c'è chi non perde l'occasione di elevare critiche e polemiche strumentali per avere visibilità, e chi invece ne approfitta per fare campagna elettorale in vista delle regionali: perché questo è. Il Sindaco di Pisa, Michele Conti ha, da subito, gestito con attenzione e grande responsabilità la situazione di crisi legata alla diffusione del Covid-19, attivando immediatamente alcuni importanti servizi per proteggere e sostenere concretamente i cittadini, con particolare attenzione per quelli più fragili e bisognosi: buoni alimentari straordinari, aumento dei posti letto per i senza dimora e protezione a domicilio. Tutto questo da subito e nella totale assenza di Regione e Governo. Il Sindaco di Pisa, in autonomia e molto prima della Regione Toscana, si è attivato prontamente per l'acquisto e la distribuzione, attraverso Ferrari recapiti, di 60.000 mascherine della tipologia Toscana1 certificate dall'ente regionale ESTAR alle quali sono state aggiunte altre 10.000 donate da Pisamo, in distribuzione anche agli studenti universitari fuori sede. Poi, solo molti giorni dopo, si è svegliata dal suo colpevole torpore anche la Regione Toscana la quale prima, in modo vergognoso e grave, indice questo delle gravissime carenze del sistema sanitario regionale, aveva mandato medici e infermieri allo sbaraglio, lasciandoli combattere la guerra contro il Covid-19 da soli e disarmati: dato confermato dalle numerose denunce da parte di medici, anche di famiglia, e infermieri che hanno dichiarato di non avere i DPI necessari per affrontare la battaglia quotidiana nei propri ambulatori ed in corsia, tanto da costringerli a organizzarsi in proprio ed acquistare personalmente i dispositivi. Sì, la stessa Regione Toscana a guida PD, che adesso solleva polemiche sterili, ha ricevuto una denuncia penale proprio per questo motivo: ha mandato avanti i medici e gli infermieri senza tutelarli come avrebbe dovuto. Le difficoltà che molti Comuni della Regione stanno affrontando nel reperire e nel consegnare le mascherine sono tante ed evidenti e riguardano circa 34 comuni e per questo sarà prorogato il termine di entrata in vigore dell’ordinanza che prevede l'obbligatorietà. Purtroppo in un momento di emergenza dobbiamo prendere atto che il PD, a vari livelli, non perde l’occasione per fare polemica invece di assumere un atteggiamento responsabile e collaborativo che, se auspicabile in momenti di pace, in questi è d’obbligo. Altra occasione persa».