Coronavirus, Fase 2: la CGIL: "Meno auto private, più mezzi pubblici. Nuovi orari per scuola e lavoro"
La Filt Cgil Toscana lancia una serie di proposte per organizzare la Fase 2 Covid19 nei trasporti. La segretaria generale Santucci: “Si apra un apposito tavolo con Regione e aziende, è impensabile tornare a viaggiare su mezzi sovraffollati, dobbiamo ripensare il sistema”
Riduzione del traffico privato, incremento del cadenzamento dei mezzi di trasporto collettivo, controllo del numero degli accessi agli stessi per garantire la sicurezza di lavoratori e passeggeri, modifica delle aperture delle attività lavorative e scolastiche: sono le proposte che la Filt Cgil Toscana lancia, per il settore dei trasporti, per la Fase 2 dell’emergenza Covid19, quella della ripartenza, proponendo anche l’apertura di un apposito tavolo con Regione, sindacati e aziende: “È impensabile tornare a viaggiare su mezzi sovraffollati, dobbiamo ripensare il sistema, per lavorare e vivere meglio”. Sul tema la segretaria generale di Filt Cgil Toscana, Monica Santucci, ha stilato il seguente documento.
IL DOCUMENTO
In attesa della Fase 2 Covid19 vorremmo provare a svolgere alcune riflessioni, come Filt Cgil Toscana, soprattutto rispetto a tutto ciò che non sarà più come lo conoscevamo nel mondo del lavoro e non solo. Dovremo ripensare ad un sistema di relazioni interpersonali, di lavoro e di spostamento che adesso possiamo solo provare ad immaginare, con un occhio puntato alla salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e l’altro alla organizzazione del lavoro e tutela delle libertà individuali, tra cui ricomprendere sicuramente il diritto alla mobilità nonché al trasporto delle merci svolto in sicurezza per tutti i lavoratori della filiera della logistica.
1- TRASPORTI COLLETTIVI E AMBIENTE
Quello che sicuramente non possiamo permettere in questo momento è che vada disperso l’enorme recupero che dal punto di vista ambientale il nostro pianeta ha guadagnato in questi due mesi di stop. E per questo dobbiamo assolutamente evitare che alla ripartenza, in qualsiasi momento essa avverrà, si utilizzi esclusivamente il mezzo privato per i propri spostamenti e che questo uso indiscriminato ci porti a livelli di inquinamento ben peggiori di prima che questa crisi iniziasse. Per fare ciò occorre iniziare a ragionare fin da subito sul tema trasporti collettivi e mettere in campo quanto prima una nuova organizzazione del lavoro che metta al primo posto la salute e la salvaguardia delle lavoratrici e dei lavoratori ed ovviamente quella dei passeggeri trasportati. Non possiamo immaginare che la ripresa sia simile ad un interruttore che da Off riposizioniamo su On senza modificare niente dei nostri comportamenti e delle nostre abitudini o che non ci saranno restrizioni che dureranno ancora per molti mesi. Tutto ciò che faremo sarà necessario non solo ad evitare un nuovo contagio, ma anche un nuovo inevitabile stop di tutte le attività produttive. Per questo motivo andranno garantite ovunque misure tese al mantenimento delle distanze di sicurezza, alla sanificazione dei luoghi di lavoro, dei mezzi di trasporto, alla fornitura dei Dpi adeguati e certamente andranno evitati assembramenti ed affollamenti. Tutto questo ci induce a pensare che anche il trasporto delle persone, così come noi lo ricordiamo, andrà completamente ripensato ed in questa riorganizzazione noi vogliamo avere voce in capitolo: i lavoratori del settore trasporti, poiché coinvolti in prima linea da sempre durante questa grave crisi, devono necessariamente essere tutelati ed ascoltati.
2- UNA MODIFICA DI SISTEMA
Oltre al necessario confronto con le parti sociali sulla riorganizzazione del servizio, andrà modificato il sistema nel suo insieme che riguarda sia l’accesso alle città, sia gli orari di apertura delle attività lavorative, delle scuole, delle fabbriche e così via, o qualsiasi riorganizzazione del sistema dei trasporti sarà completamente inutile in questa fase. Un ruolo determinante in tutto ciò dovranno giocarlo inevitabilmente il Governo e la Regione considerando che nel ripensamento complessivo del sistema paese e regione si dovrà necessariamente prevedere, a nostro avviso, l’apertura cadenzata di tutte le varie attività per evitare che centinaia di migliaia di cittadini si muovano contemporaneamente da casa verso scuola e/o lavoro. Si tratta come si capisce di un’enorme rivoluzione del sistema per come lo ricordiamo, ed ovviamente in questa rivoluzione ci sta anche tutto il sistema dei trasporti, ma è una rivoluzione necessaria per tenere insieme lavoro, ambiente e salute.
3- LAVORO AMBIENTE SALUTE
Non si potranno prendere autobus, treni o traghetti per andare al lavoro o a scuola così come avveniva prima, tutti alla stessa ora, sovraffollati e senza controllo. Questo vuol dire che andranno aumentate le frequenza e le capienze questi mezzi di trasporto, che andranno previsti controlli a terra e a bordo per contingentare il numero dei viaggiatori e che andranno controllati gli accessi di stazioni, aeroporti, porti in maniera attenta. E se il numero delle persone che potranno accedere ai mezzi di trasporto sarà minore (e se contemporaneamente si deciderà di disincentivare l’uso del mezzo privato) questo vorrà dire che ogni 5/10 minuti nelle città dovrà passare un autobus, una tramvia, un treno per poter consentire a tutti di recarsi a scuola o al lavoro. E se nelle città l’uso del mezzo di trasporto privato sarà ridotto al minimo questo sarà assolutamente possibile, come abbiamo potuto constatare in questo ultimo mese di stop al traffico.
4- UNA PROPOSTA ALLE ISTITUZIONI
Riteniamo pertanto che si debba aprire al più presto e senza nessuna esitazione un tavolo di confronto tra sindacato, aziende e Regione per affrontare i temi sopraindicati. Riassumendo: riduzione del traffico privato, incremento del cadenzamento dei mezzi di trasporto collettivo, controllo del numero degli accessi agli stessi per garantire la sicurezza di lavoratori e passeggeri, modifica delle aperture delle attività lavorative e scolastiche. Questo immaginiamo come Filt Cgil per la Fase 2 Covid19 19. Un nuovo modo di lavorare e di spostarsi, utilizzando proprio il periodo denominato Fase 2 come una sperimentazione per un sistema di lavoro e di vita migliori.