Mascherine, CNA contro il prezzo imposto dal governo

Economia
PISA e Provincia
Mercoledì, 29 Aprile 2020

Produzione mascherine, prezzo imposto taglia fuori le produzioni locali: “negato il made in Italy” e in 500 rischiano di nuovo il posto. Vanificati l’impegno e la disponibilità di tante imprese a favore del Paese

Il made in Italy non è evidentemente al centro delle attenzioni della politica del Governo, almeno gli atti non sono conseguenti alle dichiarazioni. Il commissario scelto dalla presidenza del Consiglio ha annunciato la messa in commercio delle mascherine ad un prezzo imposto al consumo che non potrà superare i 0,50 €. Evidentemente si pensa ad una massiccia importazione di prodotti dalla Cina o da altri Paesi dove i diritti del lavoro, rispetto dell’ambiente, etica e responsabilità sociale sono un disturbo allo sviluppo economico.

È particolarmente indignata la presidente di CNA Federmoda, Rossella Giannotti, che sull’onda dell’emergenza e della solidarietà ha visto molte aziende socie destinare buona parte delle risorse aziendali verso la produzione di mascherine: «pareva un settore da dover considerare strategico, con una prospettiva di medio lungo termine: riportare la produzioni di un presidio di protezione individuale del quale ci siamo scoperti essere totalmente dipendenti dall’estero. Pareva una misura di politica industriale di solide prospettive, e queste si sa che dovrebbero avere un respiro temporale che si misura in lustri e decenni, ma qui si è fatto dietrofront nel giro di pochi giorni».

Anche in provincia di Pisa dove secondo le stime della CNA si sono riconvertite alla produzione di mascherine almeno 85 Imprese con oltre 500 addetti totali, quelli che ci hanno provato, e che sono stati utili nelle prime settimane di emergenza, quando le mascherine erano introvabili, non dimentichiamolo, sono in forte difficoltà. Il prezzo fissato così rigidamente e senza altro criterio che la capacità filtrante è una aberrazione ed una negazione del made in Italy.

«Intanto le nostre imprese hanno messo in produzione non solo cose semplici, basic, ma anche modelli che hanno delle caratteristiche in più: le abbiamo fatte personalizzabili, rinnovabili e lavabili, colorate, riciclabili, con un tocco fashion…. Ma tutti questi fattori evidentemente non contano per il commissario, prosegue Giannotti. Fin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, come CNA Federmoda insieme ad altri partner, abbiamo lavorato per costruire attraverso le imprese una filiera italiana che potesse riportare nel nostro Paese una produzione ormai pressoché totalmente delocalizzata. Una iniziativa che raccolse i ringraziamenti del Presidente del Consiglio e del Commissario straordinario per l’emergenza Covid19. Immaginiamo che chi guida il Paese abbia contezza del costo del lavoro italiano e quanto di questo sia legato e utile al sostegno del welfare nazionale.  Invece l’imposizione del prezzo rappresenta un ulteriore schiaffo alle imprese italiane che hanno cercato di dare un contributo all'Italia mettendo a disposizione conoscenze e competenze e facendo lavorare persone che non gravano sulla spesa per gli ammortizzatori sociali. Il prezzo delle mascherine fissato a 0,50 € non rispecchia i costi di produzione».

La proposta CNA è che il differenziale tra cinquanta centesimi di euro e il valore di una produzione made in Italy per le mascherine venga messo a disposizione delle imprese italiane affinché queste possano continuare a produrre i beni in questione e ad immetterli sul mercato per assicurare la necessaria quantità e qualità delle forniture. C’è consapevolezza della necessità di andare incontro alle esigenze della popolazione e di trovare modalità per non gravare eccessivamente sui bilanci familiari ma nemmeno su quelli delle imprese dovranno acquistare mascherine per i loro dipendenti. Vi sono diverse modalità per raggiungere questo risultato, oltre all’abbattimento dell’IVA, si possono prevedere crediti d’imposta per il costo del personale e gli investimenti dedicati dalle imprese per realizzare le mascherine o di pensare alla detraibilità di tali spese da parte del contribuente.

redazione.cascinanotizie