Summit sindaco-questore su Piazza delle Vettovaglie
Il primo cittadino difende la sua ordinanza ed attacca l'istituzione degli assistenti civici
Il sindaco di Pisa Michele Conti ha incontrato questa mattina il Questore di Pisa Paolo Rossi, dopo il primo fine settimana di movida post Covid. «Le cronache di questi giorni e i resoconti del fine settimana, spiega il sindaco Michele Conti, dimostrano come sia difficile per tutti i Sindaci trovare formule che regolano la movida serale. Infatti, dopo un lungo periodo di permanenza nelle proprie abitazioni, la voglia di socialità soprattutto dei giovani è difficile da frenare. Seppur non si siano verificati gravi problemi come in altre città d’Italia, comprese quelle della nostra Regione, anche a Pisa nel fine settimana si è registrato un grande afflusso di persone in alcune zone della città, rendendo molto complicata qualsiasi forma di controllo delle distanze di sicurezza. Come ho già annunciato nei giorni scorsi, non intendo fare lo sceriffo, visto anche il senso di responsabilità della maggior parte dei pisani che hanno tenuto un comportamento esemplare nella fase di lockdown. In più mi giungono notizie di afflussi disciplinati sul litorale e in molte parti della città. Le maggiori difficoltà le ha incontrate la Polizia Municipale, che ringrazio davvero per il senso del dovere e lo spirito di abnegazione, impiegata a far rispettare l’ordinanza su piazza delle Vettovaglie e più in generale nel controllo del territorio nei luoghi della movida del centro storico».
L’ordinanza che regolamenta l’accesso in piazza delle Vettovaglie e l’orario di apertura degli esercizi commerciali nelle ore serali, entrata in vigore venerdì 22 maggio e valida fino al 31 luglio, prevede che tutti i pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande e tutti gli esercizi commerciali della piazza, dovranno terminare la loro attività entro le ore 24 di tutti i giorni e, entro quel termine, i locali dovranno risultare completamente sgomberi da tavolini e sedie. Per poter garantire la sicurezza delle persone e la tutela della salute pubblica, l’accesso alla piazza sarà contingentato, in modo da evitare la presenza di un numero elevato di persone. L’ordinanza stabilisce che non dovranno trovarsi contemporaneamente più di 200 persone all’interno dell’area.
«Questa mattina, prosegue il sindaco, insieme all’onorevole Edoardo Ziello e al Vice Comandante della Polizia Municipale Mariano Tramontana, ho avuto un incontro con il Questore di Pisa, il dott. Paolo Rossi che ringrazio della disponibilità e della collaborazione. Abbiamo convenuto che una maggiore sinergia fra le forze di polizia della città su questo fronte, può essere utile per presidiare con scrupolo il territorio e scongiurare il rischio di una ripresa dei casi di contagio, che ci farebbe ripiombare nella fase di chiusura delle attività, cosa che la nostra città non si può permettere. Sarà pertanto questo il tema all’ordine del giorno del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato per martedì 26 maggio in Prefettura».
«In una situazione così complessa, prosegue il sindaco, ritengo di fondamentale importanza trovare un equilibrio tra le esigenze degli esercenti che sono alle prese con una difficile ripartenza difficile e continuare a garantire le condizioni per per la salute e la sicurezza dei cittadini».
«Trovo, invece, inutile e dannosa l’iniziativa del Governo sull’istituzione della figura degli “assistenti civici”, sia per il metodo che per il merito. Si rimane basiti nell’apprendere che neanche il Viminale era stato consultato preventivamente sul tema, ma nel merito la scelta è contestabile: i volontari potranno essere impiegati per le attività sociali, sicuramente non per collaborare al rispetto del distanziamento sociale nei luoghi di maggiore afflusso. Non servono volontari per certificare il buon senso della maggior parte dei cittadini, non servono soprattutto per far rispettare leggi e ordinanze a chi le infrange. Per quello ci vogliono le forze di polizia e gli istituti di vigilanza, personale addestrato e qualificato con competenze specifiche. Affiancare loro volontari senza alcuna esperienza sarebbe un ulteriore problema da gestire per noi sindaci oltre a quelli che il Governo ci ha scaricato dall’inizio dell’emergenza», conclude il Michele Conti