La Brigata Garibaldi rivendica due atti vandalici con una telefonata a Punto Radio

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 17 Giugno 2020

Una telefonata giunta alla redazione di Punto Radio, nella giornata di martedì 16 giugno, rivendica, a nome di una fantomatica "Brigata Garibaldi", due furti avvenuti il primo nel 2017 e il secondo nel 2018

Una strana telfonata in cui una voce maschile a nome di questa "Brigata Garibaldi" si attribuisce l'asportazione, avvenuta alla vigilia del 25 aprile del 2017, di un "palo della Liberazione" in via del Carmine, dove si trova l'edificio con ancora la dicitura "Selleria Serani" e il furto della moto di proprietà dell'ex assessore Giuseppe Forte, facente parte della seconda Giunta Filippeschi.

"Siamo stati noi a rubare il cartello dell'ANPI in via del Carmine a farlo ritrovare pochi mesi dopo e a rubare la moto dell'assessore Forte che poi abbiamo gettato in Arno. Lo abbiamo fatto a causa delle continue minacce che la dirigenza del PD ci faceva per obbligarci a firmare il referendum di Renzi, minacce che sono continuate anche dopo da parte anche di assessori di Filippeschi che sapeva ma taceva, faceva finta di nulla. Minacce che non ci hanno intimidito"

Una strana rivendicazione, per di più a distanza di alcuni anni dall'accaduto ma con alcuni particolari che rendono la rivendicazione plausibile.

E' stata investita la Questura di Pisa che sta indagando sulla veridicità di quanto affermato dall'ignoto uomo che parlava a nome di questa "Brigata Garibaldi".

Il "palo della Libertà" è uno dei cartelli posti in città a ricordo dei luoghi della lotta antifascista a Pisa che prende il nome, come percorso, di "ViaLibera", e fu asportato con un taglio netto, probabilmente con una fresa e ritrovato dietro una campana per ilvetro in zona CEP da un uomo che passa abitualmente da quel luogo con il suo cane e sino al giorno prima non c'era. 

La moto dell'ex assessore Forte è un mezzo molto pesante, circa 240 chili, rubata sicuramente con  l'ausilio di un furgone.

Entrambi gli atti furono commessi in corrispondenza di un 25 aprile "Festa della Liberazione".

 

 

luca.doni