Marco Travaglio a Cascina per il No al Referendum Costituzionale
Giornalismo, spettacolo teatrale, informazione…. campagna elettorale, sono le caratteristiche dello spettacolo che il prossimo 8 settembre, alle ore 21, si terrà in Piazza dei Caduti, ingresso libero, nel centro storico di Cascina, organizzato da La Città del Teatro in collaborazione con Lunatica Cascina Estate 2016.
Protagonista un giornalista amato e odiato al tempo stesso, sicuramente uno che non lascia indifferenti, Marco Travaglio che porta in scena “Perché no? Tutte le bugie del referendum”, e un sottotiolo che recita: uno spettacolo contro il silenzio delle tv. Sul palco,, assieme a Travaglio, l’attrice Giorgia Salari che interpreta la Ministra Maria Elena Boschi.
Il giornalista de Il Fatto Quotidiano è chiaramente per il No alla riforma costituzionale e dice che da tempo chiede un confronto televisivo con la Boschi che non glielo ha mai concesso. Questo uno dei motivi che ha spinto Travaglio a portare sui palchi d’Italia questo “virtuale” confronto con la Salari/Boschi che citerà letteralmente le parole della Ministra contrapposte alle ragioni del No rappresentate dallo stesso Travaglio (per inciso ricordiamo la volta del confronto incontro da lui avuto con Silvio Berlusconi e ci ricordiamo come andò a finire).
E’ in pratica un primo appuntamento cascinese non “culturale” ma politico elettorale, sponsorizzato dalla stessa Sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi che molto probabilmente vedremo a braccetto con quella sinistra italiana schierata per il No.
Un Travaglio che sino a ieri era antipatico e cattivo giornalista per la Lega e non solo, che improvvisamente diventa un grande da un giorno all’altro solo per il suo stare dalla parte di uno schieramento che vede assieme Casa Pound e Rifondazione Comunista, Sinistra Dem e Lega Nord.
Una alquanto singolare unione delle forze che al di là delle ragioni del si e del no, appare più come la voglia di “conservare” che di “progredire”. Negli ultimi trent’anni ne abbiamo visti di tavoli per le riforme, commissioni bicamerali e così via, mai che si sia giunti veramente e con convinzione ad un concretizzarsi del necessario cambiamento politico istituzionale.
Ritardi, inconcludenti chiacchiere da chi adesso si lamenta di qualcuno che in pochi mesi ha messo mano alle tanto attese riforme, scritte e concepite piuttosto male, ma fatte.