Teatro, quando i conti non tornano (o non vengono compresi)

Politica
Cascina
Lunedì, 5 Settembre 2016

Il Partito Democratico di Cascina risponde ad Andrea Buscemi e Matteo Arcenni rispettivamente presidente e vicepresidente del Consiglio di amministrazione della Città del Teatro.

Tutti gli amministratori nominati dalla sindaca Susanna Ceccardi ci tengono a fare da megafono alle frasi pronunciate dalla prima cittadina, attacca il PDanche quando i contenuti sono del tutto infondati. Ultimi della serie: il presidente e il vicepresidente del Cda della Fondazione Sipario Toscana Onlus.

Entrambi rilanciano la posizione della sindaca sui conti della Fondazione e sul licenziamento della direttrice artistica, mostrando una discreta incompetenza in materia contabile e una grande carenza sul fronte delle scelte gestionali.

Settimana dopo settimana il vicepresidente Matteo Arcenni aumenta la sua stima delle perdite pregresse del teatro e parla di "scoperte". Il teatro di Cascina non è l'America del 1400: i conti della Fondazione sono depositati e presentati ogni anno a Ministero della Cultura, Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Cascina. Proprio la sindaca dovrebbe aver analizzato gli ultimi 5 bilanci da consigliere di opposizione.

Proviamo a dare qualche istruzione per facilitare il lavoro dei nuovi amministratori: per definire il "debito" della Fondazione è sufficiente sommare gli sbilanci degli esercizi annuali, mentre i debiti accumulati nel corso del 2016 vanno bilanciati con i crediti maturati nel corso dell'anno. Facendo questi conti il vicepresidente si accorgerà che il debito è la metà di quello che ha stimato e che lo stesso debito è coperto dal finanziamento bancario, che garantisce anche liquidità alla Fondazione.

Il presidente del cda Andrea Buscemi deve invece capire che gli anticipi bancari non sono un consumo di risorse future. La fondazione non ha ancora ricevuto 180mila euro assegnati dal Ministero per il 2015 e 180mila euro assegnati per il 2016. Visti questi tempi di erogazione sono gli anticipi a permettere di portare avanti l'attività. È bene che se ne renda conto alla svelta.

Nel corso delle settimane i nuovi membri del cda hanno anche portato avanti una strategia del fango nei confronti di Donatella Diamanti. Giorno dopo giorno hanno puntato a screditare la direttrice artistica, non capendo che così affossano l'intero progetto artistico da cui dipende l'erogazione dei finanziamenti ministeriali (aumentati del 70%) e regionali. Da essi dipende la salute economica e finanziaria della Fondazione. La comprensione di questi aspetti dovrebbe essere l'abc per la gestione del teatro.

A fianco delle carenze contabili e gestionali siamo però di fronte anche a una completa assenza di buon senso: non si prende in carico un ente culturale così importante per screditarlo su social network e media. E intanto il teatro non ha ancora un cartellone serale. Il primo impegno degli amministratori dovrebbe essere la difesa del patrimonio che si è ricevuto. Forse la difficoltà della gestione dovrebbe portare a maggior prudenza o forse alla presa d'atto della propria incapacità e alla rinuncia.

massimo.corsini