Cascina: governare in modo lineare e trasparente
Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente un comunicato stampa inviatoci dal Consigliere Comunale Socialista di Progetto Cascina, Fabio Poli. Qui di seguito il testo integrale
Alle ultime elezioni amministrative non si è verificata una doccia fredda, si è trattato di una spruzzata d’acqua gelida, a dimostrazione che cittadini e militanti più sensibili, volevano sentirsi liberati dalla sofferenza in cui parte di una classe politica sempre più prigioniera di un castello incantato, li aveva relegati.
Facendo tesoro della bufera trascorsa, e scongiurare il senso di disorientamento di chi, nonostante il tentativo di cambiamento, sente di ritrovarsi ancora nel cuore di una tormenta bisogna passare, come ha detto recentemente l'amico Andrea Lapi, dalla fase dell'“apparire” a quella dell’“essere”. L'amministrazione per acquistare la dovuta credibilità, deve avviare un'azione concreta di governo facendo cose semplici, al posto giusto, e perseguire le necessità dettate dai meriti e dai bisogni.
Da un po' di tempo assisto ad un fermento polemico per la richiesta che l'attuale assessore alla cultura ha rivolto agli artisti chiedendo loro, di inviare le opere che intendono donargli non “nel palazzo del Comune” ma, a seguito di comunicazioni private, “in un altro luogo”.
Amministrare non è facile, e chi solitamente riconduce la propria proposta a soli rigore e moralità dovrebbe dimostrare di saper assolvere, in maniera efficace, alle necessità di una comunità coniugando credibilità e competenza e distinguere, ad esempio, le funzioni di un dipendente pubblico da quelle di un pubblico amministratore. L'accusa di aver eluso il DPR 632/2013 rivolta all'assessore è un'evidente inesattezza, piuttosto si deve sottolineare che chi esercita un mandato pubblico deve sentirsi principalmente obbligato al rispetto del codice etico che richiama, ben oltre la legge, rigorose norme morali.
Per dare compimento alla politica culturale di un territorio un assessore, che esercita un mandato istituzionale, deve necessariamente aver a che fare con gli artisti ma è bene ricordare che “la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto".
Leggo che l'assessore, quale critico d'arte di valenza nazionale, ha recentemente paragonato la sovrapposizione tra la propria attività professionale e l'esperienza amministrativa che sta conducendo, con l'attività da Sindaco svolta in passato da Vittorio Sgarbi. E' bene ricordare che, nel passato, chi assumeva impegni da amministratore pubblico, pur provenendo dall’ambito delle eccellenze professionali, doveva subordinare la propria attività al ruolo istituzionale assunto dimostrando sensibilità politica e senso dello Stato perché, oltre la legge, è il codice deontologico che sanziona comportamenti inopportuni anche se penalmente, non rilevanti.
All’assessore, senza pregiudizio alcuno, sento di suggerire l’istituzione di un registro nel quale annotare gli artisti e le motivazioni per cui intendono incontrarlo. Darebbe, così, un senso di reale trasparenza alla propria condotta di amministratore della “cosa pubblica” e una risposta tangibile a coloro che riconducono la politica unicamente ad azioni di estremismo ideologico pan moralista.
Fabio Poli consigliere comunale socialista – Progetto Cascina