Per il sostegno alla cultura. Scatena: "Un'opportunità per crescere come comunità"
Dopo il nuovo Dpcm "Chi paga è ancora una volta la cultura, con i suoi lavoratori, con tutto il suo indotto"
La vicesindaca e assessora alla cultura di San Giuliano Terme, Lucia Scatena, prende carta e penna e con una nota inviata ai media si schiera al fianco degli artisti e dei lavoratori del mondo della cultura, duramente colpiti dal'ultimo Dpcm varato da Governo.
Scrive Lucia Scatena
L'articolo 9 della Costituzione italiana promuove lo sviluppo della cultura. Ancora una volta però, con le nuove misure destinate peraltro a inasprirsi ulteriormente, chi paga è ancora una volta la cultura, con i suoi lavoratori, con tutto il suo indotto, se vogliamo vederla anche dal punto di vista economico.
Si sono chiusi i teatri, le sale cinematografiche, le sale da concerto dove, tramite tutte le adeguate misure anti Covid-19, è stata garantita la salute a tutti i cittadini senza alcuna prova di focolai d'infezione nati in quel luoghi. Paradossalmente si continua a giocare a calcio, il calcio quello che fa incassare, nonostante ogni giorno arrivino notizie di giocatori positivi al coronavirus. E si continua ad andare al lavoro su mezzi pubblici pieni all’inverosimile, su treni collassati, sulla metro più che piena di persone.
Allora a cosa hanno equiparato la chiusura della cultura, forse alla movida, forse all'ora dell'aperitivo? Non si è capito cosa vuol dire cultura? La cultura non è tempo libero, non è andare a passare un'ora solo per uscire da casa, la cultura è ricerca e innovazione per arricchirci costantemente di nuove cose e opportunità. La cultura è la nostra opportunità per costruire e andare incontro a un mondo di qualità. Per questo tramite la letteratura, le sale cinematografiche, i concerti e i teatri deve essere resa accessibile a tutti: è il nostro motore sociale. Emarginare la cultura vuol dire avere poca sensibilità e compromettere seriamente il nostro futuro di crescita comune, di creazione di comunità.
Gli artisti tutti e i lavoratori del mondo della cultura chiedono rispetto.