Unioni civili, successo per l'iniziativa "Diritti al cuore"
Con "Diritti al cuore" il centrosinistra cascinese ha risposto compatto a Susanna Ceccardi e alla sua decisione di opporsi alle unioni civili, e lo ha fatto chiamando a Cascina la prima firmataria della legge, la senatrice Pd Monica Cirinnà.
"Sono a Cascina - dice Monica Cirinnà a margine della manifestazione - per ricordare a questa sindaca fuorilegge, che la legge dello stato deve essere rispettata e applicata. Una volta eletti e fatto il giuramento sulla Costituzione, i sindaci devono rispettare tutte le leggi. Se non lo fanno, sono passibili d'omissione d'atti d'ufficio".
Prima della senatrice sul palco erano saliti il senatore Pd Sergio Lo Giudice e molti esponenti dei movimenti a sostegno della legge sulle unioni civili: il segretario nazionale Arcigay Gabriele Piazzoni, la presidente nazionale Arci Francesca Chiavacci, la presidente dell’associazione Consultorio transgenere Regina Satariano, la presidente nazionale Arcilesbica Roberta Vannucci e la deputata di Sinistra Italiana Marisa Nicchi.
Monica Cirinnà attacca Susanna Ceccardi e la sua obiezione di coscienza alle unioni civili: "L’obiezione di coscienza – continua – non è permessa ai sindaci, come specificato da Franco Frattini, presidente della sezione controllo atti normativi del Consiglio di Stato. In alternativa, però, il sindaco può sempre delegare qualcun altro»
Per Monica Cirinnà Susanna Ceccardi si trova a un bivio. «Può non celebrare e delegare - chiude - oppure, opporsi alla legge. Nel secondo caso dimostrerà la sua miseria morale e di volere assurgere al ruolo di giudice della vita degli altri. Di essere una persona che discrimina, omofoba e di parte, tutte qualità che un sindaco non può e non deve avere. A lei la scelta».