Ciclopista del trammino: i cancelli della discordia
Da alcuni giorni sono apparsi alcuni cancelli agli incroci della ciclopista, bollati come inutili e pericolosi dalla FIAB
Sbarramenti metallici o veri e propri cancelli fissim sono apparsi da qualche giorni alle intersezioni con le strade ordinarie, sulla ciclopista del trammino e la cosa non è piaciuta alla Fiab, Federazione Italiana Ambiete e Bicicletta che scrive: «Abbiamo purtroppo verificato che sulla ciclopista del Trammino, in corrispondenza delle intersezioni, sono stati collocati ostacoli fisici pesantemente e immotivatamente invasivi, non previsti dal progetto originario, il quale prevedeva invece la normale segnaletica orizzontale e verticale prescritta dal codice. Si tratta di cancelli metallici bruniti, poco visibili e particolarmente insidiosi nelle ore serali, collocati a coppie sfalsate. Queste barriere, lasciando libero per il passaggio uno spazio inferiore a m. 2,00 (da impegnare peraltro in diagonale), permettono il passaggio di un solo ciclista alla volta e rendono estremamente disagevole il passaggio con cargo bike, tandem, bici cariche, rimorchi».
«Di conseguenza, prosegue la nota della FIAB, in casi di uso intenso della pista (come avviene ormai ogni fine settimana) può accadere che i ciclisti che impegnano l'incrocio non riescano a completare l'attraversamento a causa dell'ingorgo provocato dai cancelli; ciò si traduce in una situazione di evidente pericolo qualora i ciclisti rimangano accalcati sui due lati della stretta via Bigattiera. Queste barriere sono state collocate non solo alle due intersezioni con la Bigattiera, ma anche a quelle con strade campestri e nell'abitato di Marina, riducendo fortemente la funzionalità e l'utilità della pista: dato che non consentono l'incrocio di due ciclisti provocheranno ingorghi che, oltre a rallentare i ciclisti fino a farli fermare, aumentano il pericolo di collisioni e cadute. Questi cancelli sono inutili, in quanto le intersezioni con la Bigattiera sono adeguatamente segnalate per i mezzi motorizzati, e recano limite di velocità a 30 Km/h; tale limite consente all'automobilista di avvistare tempestivamente il ciclista o il pedone che attraversa, e fermarsi. Inoltre i cancelli faranno pensare agli automobilisti che in realtà il ciclista o il pedone debba fermarsi al sopraggiungere del mezzo motorizzato, con tutte le possibili conseguenze».
«La pericolosità di queste delle barriere è evidente, ma in più esse costituiscono ostacoli non previsti dal codice della strada, e quindi vietati. Chiunque decida di collocare ostacoli anziché la segnaletica prescritta si assumete in prima persona responsabilità molto gravi. Chiediamo pertanto che siano resi pubblici gli estremi dell'ordinanza dirigenziale o del diverso provvedimento amministrativo che ha previsto queste barriere i dispositivi in questione. Conclude la FIAB: da parte nostra ne caldeggiamo l'eliminazione totale. La sicurezza della pista potrebbe essere ulteriormente migliorata, ma solo mediante la realizzazione di strisce di rallentamento ottiche che segnalino ai ciclisti l'incrocio o, eventualmente, con ulteriori elementi di segnaletica e di moderazione della velocità per le auto (bande rumorose, spartitraffico, dossi più pronunciati, etc.). Non certo ponendo sulla pista pericolose barriere che ostacolano il flusso dei ciclisti».