Ancora la Città ecologica contro la nuova Arena
Questa volta gli ambientalisti tirano in ballo ARPAT ed i rilievi dell'impatto acustico
Continua la battaglia de “La città Ecologica” contro la ristrutturazione dell’Arena Garibaldi, un progetto che proprio non riescono a digerire. L’associazione ambientalista questa volta tira in ballo anche l’ARPAT che ha espresso il suo parere in merito all’inquinamento acustico. «L’Associazione ambientalista La Città ecologica, non intende entrare nel merito delle notizie di stampa circa il cambio di proprietà della Squadra di Calcio della città e di nuovi soggetti che vorrebbero realizzare l’intervento, scrive Pierluigi D’Amico in un comunicato. Vorremmo solo cercare di riportare la discussione con i piedi per terra, senza tornare a ripetere le motivazioni della nostra contrarietà alla Variante. Sulla questione del ventilato utilizzo del nuovo impianto per eventi e spettacoli extra- calcistici che sembrano dalle notizie di stampa a tratti essere il principale obiettivo dei nuovi gestori del progetto e dell’impianto, vogliamo richiamare il Parere dell’ARPAT espresso in merito alla “Procedura di VAS della variate al PS e RU per la riqualificazione funzionale e ambientale dell’Arena Garibaldi “Stadio Romeo Anconetani”».
«L’ARPAT, afferma D’Amico, dopo aver notato che negli scenari acustici nella VAS non vengono previsti quelli “che includono l’utilizzo dello stadio per manifestazioni diverse da quelle sportive (ad esempio, concerti e spettacoli in genere)” conclude che l’utilizzo dell’impianto, per lo scenario peggiore previsto dalla VAS [evento sportivo di ordinaria importanza (partita di campionato con totale di spettatori inferiore a 10.000 unità, tribune riempite non oltre il 70% della capienza)], non sia compatibile con le caratteristiche dell’area di insediamento e con la classe acustica IV del PCCA».
«Le Manifestazioni sportive potrebbero svolgersi solo previo rilascio di apposita autorizzazione in deroga ai limiti acustici che, per le aree in questione è consentita per un massimo di 25 manifestazioni all’anno. Riassumendo, va a “sentenza” La Città Ecologica, solo eventi sportivi con meno di 10.000 spettatori e non più di 25 l’anno. Il tutto ovviamente per la vicinanza delle case». Insomma on resta che registrare l’ennesimo tentativo di bloccare un progetto innovativo, moderno e che potrebbe proiettare la nostra città ai massimi livelli sportivi e culturali, si i concerti sono eventi culturali.
Resta da capire come sia possibile che in gran parte delle città italiane tutto questo sia realizzabile e a Pisa no. Chissà se Arpat e Città Ecologica, ma attendiamo con ansia l’intervento degli altri ambientalisti nelle loro variegate sigle, potranno spiegarci perché (tanto per citarne una che negl’ultimi anni ha avuto amministrazioni di centrosinistra e centrodestra) a Bologna (nella foto) si gioca a calcio con oltre 20.000 spettatori, si svolgono concerti di artisti nazionali ed internazionali in mezzo alle case e a Pisa tutto questo invece, secondo loro non è fattibile e va combattuto con tutte le loro forze.