Sottopassi, Pisamo automatizza la gestione
Completamente revisionato il sistema di rilevazione e manutenzione. Sicurezza aumentata in caso di maltempo
Una Pisa più sicura e sotto controllo anche in caso di nubifragi e forti precipitazioni. Pisamo, azienda partecipata del Comune di Pisa, ha infatti operato una completa revisione del sistema di rilevazione e manutenzione dei sottopassi della città: due anni di attività, silenziosa e ininterrotta, per rendere più sicuri le strade in passato risultate critiche. «Abbiamo iniziato da zero, spiega l'avvocato Andrea Bottone, amministratore unico di Pisamo, cominciando dal prendere in carico i sottopassi che non erano sotto diretta gestione comunale: spesso erano di competenza di Ferrovie dello Stato».
Appena acquisito gli ultimi sottopassi realizzati nel 2008 da Ferrovie, ovvero Via Quarantola e Via Maggiore d’Oratoio, rimasti per anni nel dimenticatoio, l'azienda ha provveduto a rivedere e adeguare tutte le stazioni di pompaggio, ossia quei sistemi che servono ad impedire che, in caso di maltempo insistente, il sottopasso si allaghi. Contemporaneamente è stato avviato un contratto per la manutenzione ordinaria mensile e straordinaria degli impianti, compreso il ripristino dei gruppi elettrogeni sussidiari. «Il tassello che mancava, aggiunge Bottone, lo abbiamo aggiunto ultimamente, con l'installazione di un nuovo sistema di telecontrollo dei sottopassi e delle stazioni di pompaggio”. In pratica il sistema garantisce, 24 ore su 24, un alert in tempo reale in caso di guasto, malfunzionamento, o una qualsiasi anomalia: un report che arriva sia a Pisamo che ai tecnici incaricati della manutenzione e del pronto intervento. All'aggiornamento del sistema di telecontrollo è corrisposta anche la sostituzione dei semafori all'ingresso dei sottopassi che indicano, col rosso, quando la strada è allagata. Inoltre Pisamo, di concerto con ufficio impianti elettrici e tecnologici del Comune di Pisa, ha provveduto alla ricognizione ed al ripristino del sistema d’illuminazione asservito alla parte carrabile ed ai camminamenti».
Il lavoro, specie nella prima fase di burocrazia, è stato lungo e non sempre semplice e l’investimento per innovare è costato 40.000 euro per rimettere a posto sistemi di pompaggio e semafori, 20.000 euro per la messa a norma degli impianti, e 20.000 per il contratto di manutenzione triennale.