Crespina e la scuola solo per i residenti: il caso arriva in consiglio comunale
I genitori dei bambini esclusi annunciano ricorso al Tar e si appellano all'assessora regionale Alessandra Nardini
L'amministrazione di Crespina Lorenzana guidata dal sindaco Thomas D'Addona sembra essere rimasta sola.
La decisione di destinare la scuola secondaria Cozzi ai soli residenti, ormai, appare più come una presa di posizione cui non si vuole rinunciare assolutamente, anche contro il parere dei genitori dei bambini esclusi, dei sindacati, del personale scolastico e dello stesso partito di maggioranza che compone la giunta comunale, il Partito Democratico (sfaldatosi in posizioni contrarie alla decisione, con conseguenti dimissioni di diversi quadri locali ndr)
Domani, venerdì 11 giugno, l'intera questione sarà "cavalcata" in coniglio comunale anche dalle opposizioni, con un ordine del giorno dal titolo "Situazioni iscrizioni nuova scuola media".
Nel frattempo pubblichiamo un nuovo comunicato dei genitori in protesta, che a poche ore dal consiglio comunale cui prenderanno parte, riavvolgono il filo della situazione ed annunciano ricorso al Tar.
Scrivono i genitori del Comitato Scuola Senza Confini
Alla base della vicenda dell’esclusione di bambini dalla scuola secondaria di primo grado E. Cozzi ci sono:
- un grosso finanziamento pubblico per un’ampia struttura scolastica che, nonostante l’assenza di limiti strutturali, sembra voler essere riservata ai soli residenti.
- una trattamento differenziale irragionevole operato da un organo di governo nei confronti di bambini residenti in altri comuni.
- un disconoscimento dell’autorità scolastica (l’Istituto è contrario alla definizione del piano d’utilizzo e la legge prevede che scuola e amministrazione decidano assieme dando autonomia alla scuola rispetto alla destinazione degli spazzi)
- un tecnicismo presentato come assoluto invece che relativo (il Sindaco ha fatto presente al Provveditore provinciale che l’impianto di scarico del plesso scolastico possa supportare 140 presenze; in realtà, come qualsiasi impianto, può esservi un margine di tolleranza che potrebbe consentire di gestire un carico complessivo di 150/160. Attualmente la scuola è frequentata da 170 tra alunni, docenti e personale non docente)
Ci siamo sempre chiesti quali aggettivi sarebbero stati usati per descrivere ciò che la Giunta di Crespina e Lorenzana ha messo in atto se fossimo stati in un’altra regione.
Così come ci siamo chiesti se l’appartenenza politica della giunta fosse stata differente quale sarebbe stata la risposta delle realtà democratiche.
Le dichiarazioni e le azioni della Giunta PD di Crespina Lorenzana sono contrarie ai principi democratici, opposte ai diritti costituzionali e in contrasto con le linee guida nazionali del PD che vogliono la scuola come presidio per combattere le disuguaglianze.
Come genitori, senza tessere di partito ma con una buona impostazione democratica, pensavamo che segnalare l’assurda vicenda fosse sufficiente per far intervenire chi di dovere e rimediare alla scelleratezza di una singola Giunta.
A inizio vicenda abbiamo subito informato l’Assessora regionale alla scuola, anche lei del PD, ma il suo segretario ci ha rimandato all’ufficio scuola e alla segreteria provinciale del partito dichiarando che l’Assessora non ha competenze in merito.
Abbiamo così scoperto che a livello provinciale il PD è stato commissariato.
La Commissaria provinciale è una avvocata di Napoli attualmente eletta in senato, siamo riusciti a contattarla ed effettivamente è intervenuta sulla vicenda sollecitando il PD locale ad attenersi allo statuto del partito e a trovare accordi coi sindacati: a quanto ci risulta non è entrata nel merito della questione e non ha espresso pareri politici.
Ci siamo dunque rivolti al PD locale e ci siamo trovati davanti ad una realtà già divisa su tematiche fondamentali ci è stato dunque impossibile rivolgerci ad forza collettiva e quindi ci siamo rivolti alle singole persone.
Il mondo è pieno di ingiustizie davanti alle quali ci sentiamo impotenti e la prassi tenta di dirci che lo siamo ma le persone possono fare la differenza: sempre!
Ringraziamo dunque gli esponenti del PD che come noi non hanno voltato lo sguardo altrove di fronte all’ingiustizia e, dopo aver tentato un dialogo con il loro circolo di partito, si sono dimessi prendendo le distanze da chi impunemente stravolge le regole del civile vivere democratico.
Ringraziamo i Sindacati che da subito e unitariamente hanno utilizzato parole nette nel giudicare illegittime le azioni della Giunta.
Ringraziamo i Giovani Democratici che argomentano entrando nel merito e richiamano l’Assessora Regionale a risolvere la vicenda.
Il cerchio si chiude.
Per noi genitori i tempi sono maturi per presentare esposto al TAR: abbiamo impiegato molto tempo e risorse personali e siamo pronti ad impiegarne e investirne ancora.
Anche la Giunta di Crespina e Lorenzana ha impiegato tempo e risorse ma non personalmente piuttosto come ufficiali pubblici, retribuiti da noi tutti.
Saranno pubblici anche i soldi che verranno spesi dall’Amministrazione per difendersi in tribunale e per risarcire le parti lese.
Come cittadini avremo la nostra vittoria finale ma i bambini coinvolti rischieranno di non avere giustizia perché questa arriverà tardi.
A tutela dei bambini chiediamo dunque a tutte le realtà che ci hanno dimostrato molto più che solidarietà e a tutte quelle che vorranno, di unirsi a noi nel chiedere:
- all’Ufficio Tecnico del comune di Crespina Lorenzana nella persona di Alessandro Tamberi la reale capienza dell’edificio del plesso scolastico E. Cozzi.
- all’Assessora regionale con delega alla scuola Alessandra Nardini di pronunciarsi in modo netto rispetto alla questione.
- agli uffici Scolastici provinciali e regionali, nelle persone di Fabio Pagliazzi e Ernesto Pellecchia, di concedere la terza sezione in virtù del numero delle iscrizioni.
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