Stefano Lunardi e Aurora Cosimi Loffredo in concerto al Caracol di Pisa
Nell'ambito della rassegna Fuori Tempo, organizzata dall'associazione Istanti Sonori e in stretta collaborazione con Caracol Contemporanea Casa del Popolo, domenica 18 luglio alle ore 21,00, nel giardino adiacente allo stesso circolo, in via C. Cattaneo n°64, a Pisa, suoneranno due ospiti d'eccezione: Stefano Lunardi al violino e la cantante vocalista, Aurora Cosimi Loffredo.
La serata di domenica 18 luglio, prevede dunque due set di grosso interesse anche per la statura dei musicisti proposti: nel primo, un trio formato dallo stesso Stefano Lunardi (violino), Aurora Cosimi Loffredo (voce), Eugenio Sanna (chitarra amplificata, listerelle metalliche, palloncini, cellophane, voce), in un trio inedito caratterizzato dalla forte energia passionale, un'amore e un erotismo epidermico per il suono e animato e sospinto da un Fuoco Sacro.
Nel secondo set aprirà il duo formato da Marco Carvelli (trombone) e ancora lo stesso Stefano Lunardi (violino). A seguire sempre nel secondo set: un quintetto con Isolina Ravenda (voce), Aurora Cosimi Loffredo (voce), Chiara Lazzerini trombone), Dario Arrighi (elettronica), Roberto Kabuy Traverso (batteria); un altro trio con David Lucchesi (chitarra elettrica, piccola elettronica, oggetti), Sara Fontana (chitarra elettrica, elettronica, nanomite, oggetti), Stefano Lunardi (violino) e un ensemble finale di tutti quanti con: Aurora Cosimi Loffredo, Stefano Lunardi, Isolina Ravenda, Sara Fontana, Roberto Kabuy Traverso, Dario Arrighi, Eugenio Sanna, Chiara Lazzerini, David Lucchesi, Marco Carvelli.
Per quanto riguarda Stefano Lunardi, è un musicista con una storia illustre alle spalle che reca in sé i segni vistosi e non indifferenti della sua partecipazione a una formazione per archi ad Amsterdam, con il pioniere leggendario dell'apertura di ogni abisso sonoro, John Cage (1912-1992). Ma sempre in ambito formativo, fioccano anche i nomi di Jean-Luc Ponty e molti altri. Dal 1982, prende parte a un quartetto di portata internazionale, con il violoncellista americano Tristan Honsinger e da cui segue una collaborazione attiva e fitta con i principali nomi del mondo variegato dell'improvvisazione. Oggi partecipa a progetti di tutti i tipi, avendo maturato un suono libero e scevro da qualsiasi cifra stilistica, dalla cavata assai spessa, potente e talvolta di natura balcanica e tzigana, elementi questi ultimi con i quali attraversa, passando indenne, molte forme sonore con l'agilità, la duttilità, l'elasticità improvvisativa e la gioia di un bambino.