IL PD dice no ad un Consiglio Comunale sul referendum

Politica
Cascina
Venerdì, 11 Novembre 2016

Ultime settimane di campagna referendaria da parte sia dei fautori del si che del no alla riforma costituzionale. Il confronto si sta inasprendo e lo si percepisce anche a Cascina dove il prossimo 18 novembre si terrà una seduta del Consiglio Comunale sulla questione referendaria, il Partito Democratico critica la scelta e lo fa con un comunicato stampa che riportiamo di seguito.

 

"Il Comune diventa una sede di partito

La destra convoca un Consiglio Comunale sul Referendum

L’istituzione che diventa strumento di propaganda. Il prossimo 18 novembre l’intera comunità cascinese finanzierà un consiglio comunale per parlare del referendum costituzionale. La maggioranza di destra ha infatti scelto di convocare una seduta del consiglio per un’iniziativa di campagna elettorale.

Il Partito Democratico non parteciperà a una seduta convocata solo come iniziativa di campagna elettorale. Quei soldi possono essere spesi meglio.

È la prima volta nella storia del nostro comune che l’assemblea degli eletti viene utilizzata per una discussione del genere. È un segno dell’allontanamento di alcuni partiti e movimenti politici dai cittadini. Gli esponenti della destra cascinese, incapaci di cercare il confronto in maniera diretta, rinunciano a organizzare confronti pubblici di partito e scelgono di far pagare la propria propaganda ai cittadini. In queste settimane il Partito Democratico ha organizzato diversi appuntamenti sul referendum, prendendo in affitto la sala della biblioteca comunale. Chi governa ha fatto scelte diverse.

La giunta leghista ha iniziato a finanziare la propria campagna elettorale con soldi pubblici sin dall'otto settembre, con Marco Travaglio in piazza Caduti. Lo spettacolo è costato circa quattromila euro, a cui si sono aggiunte le spese di allestimento all'esterno. Ora si prosegue impegnando risorse per una seduta del consiglio trasformata in “tribuna politica”. Il gioco è chiaro e scoperto: anziché spendere soldi del partito, rischiando una bassa partecipazione, si preferisce usare l'ente come una sezione, potendo così contare anche su una maggior presenza sugli organi di informazione.

Il segno che la giunta, che si lamenta delle risorse economiche insufficienti, punta all'autopromozione più che al bene dei cittadini."

luca.doni