Il buon lavoro (della passata gestione) premia il Teatro di Cascina
I frutti del lavoro svolto dal precedenze Consiglio di amministrazione del Teatro di Cascina arrivano sotto forma di una maggiorazione dei contributi che il Ministero ha deciso di erogare alla Città del Teatro di Cascina. Scrive Michelangelo Betti, ex presidente del CdA: “Arriva la definizione dei contributi ministeriali 2016 e non può che dare soddisfazione leggere la documentazione ufficiale che attesta il buon lavoro fatto. In base al progetto artistico presentato a gennaio scorso il Ministero dei Beni Culturali ha incrementato il contributo assegnato alla Città del teatro di Cascina, portandolo a 369.810 euro annui”.
Si tratta di una crescita di diecimila euro, scrive Betti, che conferma però la qualità del lavoro svolto dal vecchio consiglio di amministrazione, dalla direttrice artistica e dal direttore amministrativo. Il piccolo ritocco al rialzo assegnato per il 2016 segue l'aumento del 70% registrato nel 2015. In un solo anno infatti il teatro di Cascina era riuscito a passare da 211mila (assegnati nel 2014) a circa 359mila euro. un segno tangibile che il resoconto del 2015 e la progettazione per il 2016 hanno funzionato.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, prosegue l’ex presidente, ha ora la responsabilità di confermare il progetto per riuscire a incassare tutto il contributo. Un passaggio che sarà definito nel 2017, in base alle cifre portate a resoconto per il 2016. Negli ultimi giorni gli amministratori hanno continuato a gettare fango sulla passata gestione e snocciolato cifre senza produrre documenti. Intanto il teatro apre le porte per spettacoli gratuiti per il pubblico, ma onerosi per le casse della Fondazione. Lo scorso anno circa il 40% delle entrate in bilancio era formato dagli incassi per le attività, difficile raggiungere quegli importi con questo modello gestionale”.
Infine Betti conclude: “Non torno qui a presentare i criteri di stesura dei bilanci e i criteri di gestione di un teatro; mi pare di averlo già fatto troppe volte in questi mesi. Posso solo esprimere la mia profonda preoccupazione per il futuro del teatro di Cascina che da oltre venti anni rappresenta un polo culturale fondamentale non solo per il territorio cascinese. Un polo culturale per cui non pare esserci ancora un progetto artistico definito e il cui futuro, con queste linee di gestione, mi pare molto a rischio”.