Obbligo di Green Pass per i lavoratori delle RSA. I sindacati: "Abuso di potere"

Cronaca
PISA e Provincia
Domenica, 5 Settembre 2021

I rappresentanti dei lavoratori chiedono che non siano fatti strappi in avanti e un confronto urgente a tutela anche del servizio. "Si rischia una vertenzialità diffusa e caotica, la Regione vigili”

La catena di controllo sull'obbligo vaccinale del personale sanitario è già attiva, in atto.

I sindacati chiedono che i Gestori delle Rsa toscane non facciano uno strappo in avanti sull'obbligatorietà del possesso del Green Pass già da domani, lunedì 6 settembre.

Il rischio, oltre alla cessazione del servizio, anche di "una vertenzialità diffusa"


Scrivono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl

Comunicato unitario di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl in risposta alla dichiarazione del Coordinamento Gestori Rsa toscane sull’obbligatorietà del Green Pass per i lavoratori delle strutture Rsa:

“Abbiamo appreso dalla stampa regionale dell’intenzione del Coordinamento Gestori delle Rsa toscane di rendere obbligatorio il possesso di green pass per i lavoratori delle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani e disabili, da domani lunedì 6 settembre 2021. La nostra risposta è molto chiara: qualora si verificasse questo tipo di controllo sulle lavoratrici e i lavoratori, quale condizione pregiudiziale per prestare il proprio orario di servizio, saremmo di fronte a un abuso di potere. Se le aziende sanitarie sono in ritardo nel segnalare alle strutture i lavoratori che, pur essendo vincolati a un obbligo vaccinale per legge, non sono ancora in regola con la somministrazione, questo non può consentire ai datori di lavoro di assumere iniziative in merito a un aspetto già ampiamente normato dal Governo, fin nei tempi e nelle modalità di sanzione.

Come è noto infatti, il personale sanitario e di interesse sanitario ha l’obbligo di vaccinarsi, secondo quanto disposto dal D.L. n. 44/2021 poi convertito nella L.n. 76/2021. Secondo le previsioni di legge, decorsi i termini previsti, l'azienda sanitaria competente accerta l'inosservanza dell'obbligo vaccinale e ne dà immediata   comunicazione   scritta all'interessato, al datore di lavoro e all'Ordine professionale di appartenenza. Ricevuta la comunicazione il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, che non comportino contatti interpersonali o in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-CoV-2. Solo quando l'assegnazione a mansioni diverse non è possibile, per il periodo di sospensione non è dovuta la retribuzione, fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale (e comunque non oltre il 31 dicembre 2021).

E’ a fronte di questi aspetti che come organizzazioni sindacali riteniamo sia importante un confronto a tutela dei lavoratori e del servizio, affinché si trovino le soluzioni più idonee a evitare disagi e potenziali rischi. Appare infatti evidente che la norma comporti già di per sé passaggi di notevole complessità e delicatezza: non vediamo il bisogno di alzate di ingegno utili solo a sollevare un problema tra i gestori e il sistema sanitario, dove in mezzo restano penalizzati i lavoratori e gli ospiti delle strutture. Visti i parametri assistenziali già insufficienti a regime normale. Si rischia infatti una vertenzialità diffusa e caotica che nulla potrà portare al miglioramento di questi servizi. Se questo fosse lo scopo surrettiziamente perseguito, si apra allora subito un confronto tra l’assessorato, le aziende sanitarie, i gestori delle Rsa e i sindacati come abbiamo già fatto in passato per affrontare i passaggi critici che non sono certo mancati in questa pandemia. Inoltre chiediamo alla Regione di vigilare in merito a queste iniziative unilaterali, le quali potrebbero creare disagi ai servizi resi, ed ai lavoratori. Noi non ci prestiamo a favorire questa strategia: siamo pronti come sempre a svolgere la nostra parte a sostegno del settore, ma prima di tutto esigiamo il rispetto per quelle lavoratrici e quei lavoratori che sono già sottoposti per legge a obbligo vaccinale, che hanno portato avanti i servizi con turni massacranti, che si sono ammalati e che hanno contagiato le proprie famiglie”.

Firmato: Bruno Pacini, Andrea Nerini e Beatrice Stanzani rispettivamente per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana

redazione.cascinanotizie