I tanti significati del punto di Cremona

Sport
PISA e Provincia
Venerdì, 29 Ottobre 2021

Recupero di nuovo fatale al Pisa che ha messo in mostra una prestazione decisamente diversa rispetto a quella contro il Pordenone. I veri valori della classifica stanno iniziando ad emergere

Ancora due punti sfumati nel recupero, così come era capitato domenica scorsa contro il Pordenone, ma una prestazione decisamente diversa, come diverso è il peso del punto ottenuto sul campo di quella che al momento è la miglior squadra affrontata dal Pisa insieme alla Reggina.

Un pari arrivato al 90’ + 3’ che non deve far perdere il senso della realtà e rendere l’analisi della partita e della situazione attuale meno obiettiva. Partiamo dal contesto dei 90’ di gioco visti allo Zini. Il Pisa, almeno dal punto di vista fisico si è rimesso in carreggiata e ieri sera era ben diverso da quello lento e sulle gambe visto nelle ultime due partite. Si è giocato a ritmo indiavolato pertutta la partita e gli ultimi minuti di gioco non vanno visti come un momento di difficoltà, bensì come un tentativo di reggere all’onda d’urto di una squadra che per evitare la seconda sconfitta di fila ha mandato in campo tutta l’artiglieria pesante che aveva a disposizione. I cambi della Cremonese hanno visto l’ingresso in campo di Vido, Bonaiuto, Strizzolo, Ciofani e Gaetano, tutti giocatori con caratteristiche ultra-offensive, tutti giocatori che giocherebbero titolari in qualsiasi squadra di serie B, Pisa compreso, ci stava di subire il forcing finale, perchè, va ricordato, nel gioco del calcio ci sono anche gli avversari e talvolta anche se per mentalità e gamba non vuoi chiuderti, capita che la motivazione e la forza di chi hai di fronte ti ci costringa. Fino a quell’assalto all’arma bianca il Pisa aveva retto bene il campo non si è chiuso come era capitato contro il Pordenone ed era andato in un paio di circostanze vicino al raddoppio sfumato per un palo e una deviazione fortuita su tiro di Gucher.

Guardando alla classifica ed al rendimento specifico del Pisa, nelle ultime tre partite sono arrivati due punti, dopo averne fatti 19 nelle prime 7. I valori reali del campionato stanno emergendo con squadre importanti, le così dette favorite della vigilia, che dopo un avvio diesel stanno arrivando dalle parti alte della classifica vedi il Lecce, capace di pareggiare a Brescia, Benevento e la Reggina, squadra quest’ultima costruita per un campionato di vertice. A tal proposito, in troppi si ricordano di essere gli unici ad aver regalato la gioia dei tre punti al Crotone, ma dimenticano di essere altrettanto gli unici ad aver dato il dispiacere della sconfitta alla squadra dello stretto. Una partita, quella contro i calabresi, immediatamente derubricata ad ordinaria amministrazione, quando invece si è trattata di una vera e propria impresa. Alla fine i valori emergono, ed il Pisa , il vero Pisa non è certo quello delle prime sette giornate, come certamente non è quello delle ultime tre, la verità sta nel mezzo e nel mezzo c’è quel percorso di crescita graduale annunciato dalla società ed obiettivo dichiarato in sede di costruzione della squadra. Sempre a proprosito di classifica, per gli amanti dei numeri nella stagione 89/90, ultima promozione in serie A, il Pisa nelle prime 10 giornate collezionò 6 vittorie, tre pareggi, e una sconfitta (in Calabria come quest'anno, ma a Catanzaro), al tempo però, forse, si era meno snob, e ci si godeva di più il momento.

Per concludere due parole su Cohen, visto che l’opinione pubblica spinge sul giocatore, tanto che nelle ultime ore sembra che a Pisa non si possa fare calcio senza di lui. D’Angelo sul giocatore è stato chiaro: «è un bravissimo ragazzo che si applica e si impegna al massimo, ma non ha ancora il ritmo del calcio italiano». Per Cohen occorre tempo e mandarlo in campo esponendolo a brutte figure sarebbe estremamente controproducente. Per vedere sbocciare un campione occorrono mesi, per bruciarlo due partite, l'israeliano è uno degli investimenti più importanti della società e certamente la stessa intende tutelarlo per poterlo sfruttare al momento giusto per quello che è il suo valore.

massimo.corsini