Siamo Pisani, battetici le mani. Ivano Rosellini, “Alle porte ‘o’ sassi” e “Vecchiaia”
Quarto episodio e quarto vernacolista del nostro percorso alla scoperta del vernàolo pisano
Siamo giunti al quarto diverso vernacolista della nostra rubrica, Ivano Rosellini. Cascinese del piano, è nato a Montione ed abita a Badia, ex-dipendente pubblico e da 15 anni pensionato. Ha iniziato a scrivere in vernacolo a metà degli anni ’80, poi ha smesso per un po’ (“un decennio sabbatico”) per poi ricominciare.
“Io scrivo poesie, non sono un poeta” è il suo motto; in realtà scrive molto bene e le vittorie in concorsi importanti a livello nazionale (Siena, Bologna) lo stanno a dimostrare, così come le sue collaborazioni con la rivista “Er Tramme”. Nel cuore di Ivano l’amore per la poesia si mischia all’amore per la moglie ed i figli, ma anche all’amore per il mare, per la Sardegna e per la pesca.
Oggi Ivano scherza un po’ sulla vecchiaia che avanza (e anche se “avanza” ‘un si po’ mette ner frigo) e ci propone due sonetti proprio sulla vecchiaia: “Alle porte ‘o’ sassi” ed uno un po’ più scherzoso intitolato proprio “Vecchiaia”.
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Il vernàolo pisano è un patrimonio storico-culturale che non può e non deve essere dimenticato.
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