Nuova dislocazione delle bancarelle del Duomo, manca l'approvazione dell'Unesco
In una lunga lettera inviata al sindaco di Pisa, il Comitato dei residenti del quartiere Santa Maria ribadisce la loro contrarietà alla dislocazione di alcune bancarelle in via Santa Maria e via Cardinale Maffi, scelta della Giunta Conti che, dicono, non ha ancora l'approvazione dell'Unesco
Il Comitato dei residenti del Quartiere di Santa Maria, in una lettera inviata al Sindaco di Pisa, conferma la contrarietà, più volte espressa, alla collocazione delle bancarelle e dei cosiddetti “gelatai” in Via Santa Maria (sette postazioni: cinque strutture di vendita e due chioschi) e in Via Cardinal Maffi (otto postazioni: cinque strutture di vendita, due chioschi e un ritrattista), come previsto dal Piano del commercio, approvato dall’Amministrazione Comunale di Pisa, nella sezione specifica “Mercato Aree limitrofe a Piazza del Duomo”.
Si tratta di un progetto complessivo di riqualificazione urbana che investe tutta l’area nord ovest del centro storico di Pisa, che ha come punto di riferimento il sito “Piazza del Duomo” presente nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, i cui beni appartengono a tutti i cittadini dell’umanità e non solo agli abitanti di Pisa.
Oltre agli edifici presenti nella Piazza, nell’area tutelata sono ricompresi gli “assi visivi” che consentono l’approccio alla Piazza stessa: l'avvicinamento da sud al Duomo lungo la Via Santa Maria, l’approccio orientale della cattedrale dal Palazzo Arcivescovile, l'approccio sempre dal lato est incentrato sul campanile lungo Via Cardinal Maffi.
Nessuna bancarella o chiosco possono, quindi, essere collocati lungo queste strade di accesso privilegiato alla Piazza del Duomo; vi sono già troppe installazioni di esercizi pubblici che ostacolano questa visione , ben lontane dai canoni sanciti dall’Unesco.
Come si legge nella relazione allegata al progetto del Piano di Commercio presentato dal Comune di Pisa la nuova collocazione dei “posteggi” nelle aree è coordinata con la vigente pianificazione regionale, ma soprattutto con il Piano di gestione del sito Patrimonio Mondiale di Piazza del Duomo ultimato il 12 marzo 2021, redatto dalle istituzioni coinvolte nelle azioni di tutela, gestione e valorizzazione del sito.
Secondo l’Amministrazione comunale, si tratta di un documento strategico e operativo, fondato su valori, visione, missione e obiettivi condivisi da tutti i soggetti coinvolti. A questi stessi obiettivi intendono rispondere le 17 Schede d’Azione ossia i progetti messi a punto per dare operatività alla strategia, tra cui quello, di cui è referente il Comune di Pisa, di “determinare, contestualmente al piano di riqualificazione delle aree intorno alla Piazza, le aree per la collocazione temporanea e provvisoria dei banchi mobili per il commercio ambulante e inquadrare in progetti di riorganizzazione tutte le attività commerciali al momento ancora presenti e poste in posizioni assolutamente incongrue”.
Il Comitato fa presente tuttavia che, in base alla relazione illustrativa, il Piano di gestione è stato solo “trasmesso al Centro patrimonio mondiale dell’Unesco” il 20 maggio 2021 ed è attualmente in attesa di approvazione, così come dovrà essere inviato anche il Piano di commercio per la parte relativa alla regolamentazione della scheda “Mercato Aree limitrofe a Piazza del Duomo”. Di conseguenza la decisione presa con immediata esecuzione non sembra rispettare il regolare iter di approvazione, pur avendo il parere tecnico favorevole del Dirigente.
Si chiede pertanto al Comune di sospendere quelle parti del Piano per le quali non esiste una certezza di fattibilità o comunque di attendere la verifica circa l’applicabilità in base alle regole Unesco, tra cui i parcheggi di banchi (stabili e non mobili) nelle vie di accesso al sito protetto. Non è sufficiente quanto dichiarato verbalmente in Consiglio comunale che c’è un parere favorevole espresso dalla Soprintendenza, anch’essa soggetta alla decisione finale dell’Unesco.
Riguardo, poi, all’ingresso e alla sosta di banchi su gomma (i c.d. gelatai), si ricorda che il codice della strada definisce l’Area pedonale come “zona interdetta alla circolazione dei veicoli”, salvo quelli di emergenza, tanto che i residenti infatti possono accedervi solo negli orari serali e notturni (19-9) in cui l’Area non è attiva.
Tutte queste scelte aggravano la già bassa qualità della vita degli abitanti, vedono una violazione continua degli orari di accesso alla Ztl, un numero eccessivo di autorizzati, insicurezza e disordine pubblico a causa della mala movida, carenza di illuminazione e di telecamere, inefficienza dei mezzi di trasporto pubblico, non hanno parcheggi adeguati, notano un aumento di attività commerciali non di vicinato, la proliferazione di bed&breakfast, strade dissestate, la mancanza di permessi per assistere persone in difficoltà (invalidità temporanea ed anziani), l’invasione di strade con tavolini sedie ed ombrelloni, l’assenza di spazi verdi attrezzati e di scuole per l’infanzia; infine, ma non ultimo, in ordine di importanza, la mancanza di un coinvolgimento dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
Tale situazione generale, segnalata più volte, sta determinando, come dimostrano i dati, lo spopolamento del quartiere, che si sente trascurato e privo di interventi riparatori.
Il Comitato di Santa Maria invita, intanto, a prendere in considerazione un contestuale progetto di valorizzazione di TUTTI i beni culturali presenti nel centro storico di Pisa.
In campagna elettorale, anche le forze di maggioranza, hanno parlato della possibilità di creare un biglietto unico dei musei, in particolare quelli presenti sui Lungarni, imprimendo così un diverso indirizzo agli operatori turistici, a favore di una maggiore presenza in città e della possibilità di collocare bancarelle e chioschi, dei cui esercenti si comprendono le necessità, in prossimità di questo rilevante e semisconosciuto patrimonio storico-artistico, decongestionando la zona Duomo. Non è accettabile considerare il turismo solo sotto l’aspetto economico-commerciale, ma va visto principalmente come forma culturale, esempio ne è Palazzo Blu che attira oltre 60.000 visitatori all’anno, attraverso una campagna di pubblicizzazione efficace. Ci sono poi realtà nuove e di grande rilevanza e attrazione, come il Museo delle navi alla Cittadella.
Il Comitato di Santa Maria rileva inoltre che, da parte dei soggetti che hanno redatto il Piano di gestione e il Piano di Commercio, è mancata clamorosamente qualsiasi attenzione verso la popolazione locale di riferimento, vera “custode del sito” che, secondo l’Unesco, va coinvolta nella definizione dei bisogni gestionali e nel rafforzamento della consapevolezza del Valore universale eccezionale dei beni protetti (Community Engagement).
Segnaliamo con estremo dispiacere, difatti, che né il Sindaco, nè l’assessore al Commercio, né la Commissione consiliare competente, nonostante le ben venticinque riunioni tenute sul tema, abbiano avvertito l’obbligo di consultare i residenti ed abbiano, al contrario, interpellato unicamente le associazioni di categoria in una logica esclusivamente economica.
Il Comitato di Santa Maria si dichiara, disponibile a dare il proprio contributo costruttivo per superare le criticità emerse, conformemente ai principi del proprio Statuto, secondo cui i residenti “contribuiscono a salvaguardare, ad offrire al godimento degli ospiti e dei passanti ed a tramandare nella sua intatta bellezza alle generazioni future” lo spazio urbano che orgogliosamente abitano.