Guerra in Ucraina: turismo pisano a picco
A rischio tutto il comparto già fiaccato dalla pandemia da Covid-19
“ll comparto turistico sperava di recuperare con la prossima apertura delle frontiere anche ai viaggiatori dotati di green pass base, ma con la crisi Ucraina è a rischio tutto il settore”.
A lanciare l’allarme per le conseguenze che potrebbero ricadere sul turismo pisano dal precipitare degli eventi in Ucraina è Ilaria Merlin, responsabile settore turismo area pisana di Confesercenti Toscana Nord. “Dopo un evento epocale come la pandemia con due anni praticamente di azzeramento dei flussi turistici, speravamo di poter ripartire nel nostro settore alla luce di un calo evidente e costante dei contagi e dell’ormai imminente fine dello stato di emergenza. I numeri sono eloquenti per quantificare le conseguenze di questa crisi: nel 2019, prima della pandemia, le presenze turistiche nella nostra città e provincia, sono state di oltre 3.5000.00 e tra i Paesi non europei i primi sono Russia (con il 6,6%) seguiti da Stati Uniti e Cina. La presenza dei turisti russi è una percentuale importante nel nostro territorio, gli effetti di una tale crisi contribuiranno ad affossare ulteriormente il nostro comparto. La maggior parte del settore turismo locale è stremata da una crisi pandemica ancora in atto – conclude Merlin -, e speravamo di essere giunti al momento di rinascita tanto atteso. Ci auguriamo che presto si risolva la crisi internazionale, abbiamo bisogno di rinascere e di pace”.
Secondo i dati diffusi da Confesercenti Toscana Nord “gli effetti della crisi ucraina si sentiranno già dalla prossima primavera: il 24 aprile cade la Pasqua ortodossa, che solitamente generava in Italia 175.000 pernottamenti di turisti russi e quasi 20 milioni di euro di fatturato per le attività ricettive. Presenze che, probabilmente, non si concretizzeranno sull’onda delle crescenti tensioni internazionali”.