"No alla svendita del Teatro Rossi di Pisa"
Ciccio Auletta di Una città in Comune chiede che il Demanio ritiri il bando per la vendita del Teatro Rossi di Pisa, per anni smbolo culturale della città
Teatro Rossi: il Demanio ritiri il bando di vendita
La decisione del Demanio di mettere in vendita il Teatro Rossi è l’ennesimo tassello contro uil movimento nazionale a tutela dei beni comuni, cancellando con un colpo di spugna l'esperienza di autogestione e riqualificazione che in questi anni è stata portata avanti dal Teatro Rossi Aperto, sgomberato in piena pandemia, e con essa una stagione di creazione diffusa e dal basso di importanti proposte culturali.
Si pensa ancora una volta di svendere un bene comune al miglior offerente dentro logiche tutte interne a meccanismi speculativi e di privatizzazione, in cui la valorizzazione della cultura e la riqualificazione di spazi pubblici vengono cancellati.
Per questo la vendita deve essere fermata e occorre muoversi nella direzione opposta con un progetto pubblico e partecipato.
Anche in questo caso siamo davanti a pesantissime responsabilità di chi governa a livello nazionale, regionale e locale indistintamente. Si è permesso che il Teatro Rossi Aperto venisse sgomberato, chiudendo le porte a qualsiasi progetto reale di riutilizzo, e ora si progetta la vendita di un bene culturale inestimabile.
Noi siamo assolutamente contrari a questa opzione. Occorre riaprire subito un tavolo di confronto tra tutti i soggetti istituzionali, coinvolgendo chi in questi anni ha ridato vita al Teatro Rossi, per garantire una gestione pubblica e aperta di questo spazio, individuando le risorse necessarie e percorsi partecipati.
Occorre che Comune e Regione battano finalmente un colpo: il Demanio ritiri il Bando, si conduca, in modo pubblico e trasparente un processo di valorizzazione e rigenerazione del teatro, che deve rimanere un patrimonio della comunità. Il profitto del Teatro che vogliamo, e che è utile per tutte e tutti, è quello che produce cultura, saperi e relazione. Per questo, il Teatro Rossi e la sua storia non possono in alcun modo ridursi a un bene da privatizzare e sfruttare per mero profitto economico.
Una città in comune