Dario Rollo show: non condanna la guerra in Ucraina
Ordine del Giorno in Consiglio Comunale a Cascina di "condanna per l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e solidarietà al popolo ucraino", presentato da tutti i gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, escluso uno, quello capitanato da Dario Rollo
In aula ha cercato di motivare la sua non partecipazione al voto sul documento che poi è stato approvato da tutte le forze consiliari. Come potete ascoltare anche nel video che pubblichiamo, Dario Rollo si cimenta in un'analisi storica e geopolitica, anche se lui preferisce parlare sempre di geostrategia, che è più una "roba militare". Rollo non riesce a scindere i piani, quello prettamente politico, di quali siano le cause che portano ad un "confronto" tra Stati, tra sfere di influenza e la non giustificabile aggressione da parte di uno Stato nei confronti di un altro.
Un Dario Rollo che non si indigna certo per la dura repressione in terra di Russia nei confronti della stampa, nei confronti di chi difende e lotta per l'affermazione dei diritti civili (come può visto che anche a Cascina durante la Giunta Ceccardi, hanno fatto di tutto per impedire le unioni civili tra due persone dello stesso sesso), repressione nei confronti di qualsiasi oppositore politico, da parte di un Putin sempre più leader di un regime totalitario.
Un Dario Rollo che non vuole condannare un'aggressione solo perchè altri hanno commesso errori di politica internazionale nei confronti della Russia (e qui sarebbe lungo ripercorrere le tappe che vanno dalla fine del patto di Varsavia al rovesciamento, nel 2014, del potere in Ucraina e la strisciante guerra tra Ucraina e separatisti del Donbass). Tutto ciò non giustifica un'invasione, così come non l'abbiamo mai giustificata, da qualunque parte essa provenga, non giustifica il bombardamento di obiettivi civili, così come non l'abbiamo mai giustifcati (dall'iraq all'Afghanistan, dai Balcani alla Siria).
A Dario Rollo va riconosciuta la coerenza, quella di essere sempre e comunque dalla parte di Putin.