Dall'Ucraina in Italia, in fuga dalla guerra
In otto sono arrivati a Villa Campanile dopo un lungo viaggio, ospiti di Svitlana e di suo marito Gianfranco. "Grazie Italia per l'aiuto che ci hai dato"
Sono arrivati in otto, in fuga dalla guerra, accolti in Italia dopo oltre 13 giorni di viaggio attraverso i territori più martoriati dell’Ucraina.
In sei, erano partiti lo scorso 6 marzo a bordo della macchina guidata da Katia per giungere prima in Polonia e poi, finalmente, a Villa Campanile, nel comune di Castelfranco di Sotto, in casa di Svitlana e di suo marito Gianfranco.
“Per tutti loro è stata davvero durissima - spiega Svitlana Filipova Massoni, 46 anni, da 20 anni in Italia per motivi di lavoro -. Ogni volta che ci penso, che penso a mia figlia e a mia cognata, entrambe in viaggio con i loro bambini di 3 e 4 anni nella regione di Donetsk, mi viene da piangere”.
Dopo la decisione iniziale di restare, l’aumento dei bombardamenti dell’esercito russo li aveva fatti optare per la fuga: “Con quello che avevano - prosegue Svitlana - sono partiti per l’Italia. Qualche giorno dopo, anche mia madre di 65 anni, ha deciso di lasciare l’Ucraina. Sabato sono arrivati in sei, qualche ora prima era invece arrivata anche mia mamma. Siamo rimasti qua in casa, in dieci sotto un unico tetto, solo per poche ore, poi il grande cuore degli italiani ha fatto il resto. Ora, per loro, abbiamo già trovato una nuova collocazione”.
Svitlana vive a Villa Campanile con il marito Gianfranco Massoni, originario di Lucca: “Gianfranco - spiega Valentina Panattoni della Caritas Diocesana di Lucca - sapendo dell’arrivo di diverse persone, aveva chiesto aiuto al Comune di Lucca. Per questo hanno contattato la Caritas lucchese, che poi ha provveduto al ricollocamento di sei persone a Badia Pozzeveri, nel comune di Altopascio”.
Ma come è stato possibile agire così velocemente? “Nelle scorse settimane - prosegue Panattoni - avevamo iniziato la ricerca di alloggi sfitti da dedicare all’emergenza in corso, consci dell’arrivo in Italia di un gran numero di profughi dall’Ucraina, anche al di fuori dei canali ufficiali. La Caritas Diocesana di Lucca è riuscita a stringere accordi in scrittura privata per ben 200 alloggi, tutti presi in comodato d’uso gratuito in attesa che siano attivati i Cas (Centri di accoglienza straordinaria)”.
A casa di Svitlana sono arrivati anche gli aiuti dei cascinesi, con alcuni prodotti di prima necessità inviati dalla Misericordia di Cascina e da alcune famiglie. “Quando le bambine hanno visto i giochi - continua Svitlana Filipova - non potete immagine la loro gioia. In Ucraina ho ancora i miei fratelli, loro sono rimasti a combattere, mentre qua in Italia, finalmente, hanno trovato rifugio gli altri componenti della mia famiglia. Colgo l’occasione per ringraziare l’Italia. Grazie davvero a tutti voi per l'aiuto che ci avete dato”.