"Le grinfie dei privati sul Santa Chiara?": Ciccio Auletta chiede chiarimenti
Diritti in comune ha richiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario urgente, dopo aver appreso che l'Aoup ha affidato al colosso immobiliare Yard, un progetto per la volorizzazione dell'area del Santa Chiara
Riporta la nota di Diritti in comune
Sono pesantissime le ombre sul futuro dell’area del vecchio Santa Chiara. Solo grazie ad una nostra interpellanza si apprende che l'Aoup ha affidato al colosso immobiliare Yard, specializzato nella “valorizzazione delle aree urbane, la redazione di un nuovo bando di progettazione per il Santa Chiara, dando nei fatti per superato il progetto Chiepperfield, su cui si sono investiti negli scorsi anni importanti risorse economiche e progettuali Il bando dovrebbe essere pubblicato a metà maggio.
La motivazione? L'assessore Dringoli è stato chiaro: sono mutate le esigenze economiche. In altre parole si appalta al privato e ai suoi interessi la definizione delle destinazioni d’uso per ricavarne profitti, mentre il pubblico abdica completamente al suo ruolo e alle sue prerogative, assecondando tutti gli appetiti della finanza immobiliare
È inammissibile che su tutto questo il Consiglio comunale sia stato tenuto all'oscuro. E la Regione che ruolo sta svolgendo al riguardo?
Non è in alcun modo accettabile procedere ad una nuova gara per la definizione progettuale di un’area così importante e strategica della nostra città senza che vi sia alcuna discussione pubblica né l’elaborazione di strategie ed indirizzi pubblici su cui poi il bando si dovrebbe basare.
Siamo convinti che occorre quindi definire prioritariamente una strategia pubblica di cosa deve diventare quell’area e quale deve essere il suo ruolo nel tessuto urbano cittadino: idea questa che essere definita a priori dal Comune attraverso un preventivo ed irrinunciabile percorso di partecipazione che coinvolga la cittadinanza, l’Università, l’Azienda Regionale per il Diritto allo studio, tutte le forze politiche, sociali, economiche, culturali della città.
Le decisioni che verranno assunte sul vecchio Santa Chiara cambieranno i destini di Pisa e proprio per questo non si può lasciare alcuna cambiale in bianco a nessuno, come invece si sta facendo a tutela solo degli interessi privati. E’, invece, indispensabile arrivare ad approvare da parte del Consiglio comunale un atto di indirizzo, costruito sulla partecipazione, che fissi i requisiti irrinunciabili, le invarianti, le condizioni, le destinazioni per rispondere ai bisogni sociali e pubblici sempre più forti e non agli interessi privati e speculativi secondo logiche di mercato.