Svastiche sulla ciclopista dell'Incile
Ancora vandalizzate le panchine per disabili della ciclopista voluta dalla Navicelli
Ancora un atto vandalico alla ciclopista dell’Incile, un opera fortemente voluta dalla Navicelli Pisa Port Authority. Ed è stato proprio il presidente del CdA della società che gestisce il canale dei Navicelli Salvatore Pisano, a denunciare l’accaduto nel corso della trasmissione Primo Piano andata in onda su Punto Radio nella mattina di lunedì.
I fatti risalgono probabilmente alla nottata del primo maggio quando le panchine, pensate soprattutto a misura di disabile, sono state vandalizzate con svastiche e simboli che rievocano tempi oscuri per la democrazia. Accanto a questi simboli, alcune sigle sulle quali sarà compito delle forze dell’ordine indagare. Salvatore Pisano nelle prossime ore contatterà il sindaco di Pisa Michele Conti, chiedendo una presa di posizione netta e decisa da parte dell’intero consiglio comunale. Anche in questo caso la Port Authority provvederà quanto prima a rimuovere gli sfregi rossi. «Sono gesti inqualificabili - commenta il presidente Salvatore Pisano - che non possiamo e non vogliamo tollerare. Un gesto incomprensibile perché fatto ai danni di una struttura pubblica: chi ha deciso di rovinare quelle panchine dovrebbe sapere che sono state studiate appositamente per le categorie fragili e che il danno lo hanno fatto anche e soprattutto a se stessi. Ma in questo caso è un gesto in particolar modo grave per il fatto che hanno deciso di imbrattare le panchine con delle svastiche, simbolo di morte e distruzione, simbolo di barbarie e violenza: aspetti che, con una guerra alla porte dell’Europa, sono totalmente fuori luogo. Prendiamo le distanze in modo netto e chiaro dal gesto e ci auguriamo che non si ripeta».
Non è la prima volta che la ciclopista viene vandalizzata. Già nei primi giorno del marzo scorso era accaduto un episodio simile (►leggi qui) immediatamente stigmatizzato dallo stesso Pisano che poi diede immediato mandato per ripulire il vandalismo a tempo di record. Oggi questo nuovo scempio, impone una riflessione ancora più profonda.